Droga, cibo e gatti: cinque pezzi di musica classica scritti in situazioni poco classiche

24/06/2016 - 15:09 Caricato da Redazione
Chi immagina i compositori di musica classica come personaggi seriosi e sempre chiusi nelle loro accademie a ragionare di musica come matematica e arrangiamenti difficili, forse si sbaglia. Non che Beethoven abbia mai dato un party estremo nella sua villa con piscina (o comunque all'epoca non c'erano i paparazzi o i social network a testimoniarlo), ma i bagordi di Mozart sono più che noti, tanto per citarne uno. Qui vi raccontiamo cinque situazioni curiose che forse non conoscevate, in cui sono nati alcuni pezzi di musica classica molto famosi. E sì, Mozart era davvero la rockstar del suo tempo.
Mozart senza freni
Sembra che Mozart, il giorno precedente alla prima del Don Giovanni, non avesse completato ancora l'ouverture. Al posto di chiudersi in casa per finire, preferì andare ad ubriacarsi con gli amici, e così si ritrovò a completare l'opera la mattina stessa della rappresentazione, il 29 ottobre 1787, mentre smaltiva un hangover pesantissimo. E forse è questo che ha reso quell'ouverture un capolavoro.
Rossini, una buona forchetta
Due giorni prima della rappresentazione del Tancredi di Rossini, la cantante Malanotte rifiutò di eseguire la cavatina scritta per lei dal compositore marchigiano. Rossini, disperato, andò a casa deciso a scriverne una nuova, quando il suo cuoco personale gli chiese se fosse a casa per mangiare e gli pose la domanda "Ho da mettere i risi?" (ovvero posso procedere con la cottura del riso?). Rossini, sovrappensiero, rispose di sì e si mise al pianoforte. Giusto il tempo della cottura del riso, e la nuova aria "Di tanti palpiti" era conclusa. Per questo è conosciuta anche come "aria dei risi".
Scarlatti e il suo ghost writer
Scarlatti aveva un gattino di nome Pulcinella, che amava gironzolare tra le carte e gli strumenti del Maestro. Un giorno, il compositore si appuntò alcune delle note prodotte dalla "passeggiata" quotidiana di Pulcinella sulla sua tastiera, e ne ricavò la nota fuga per clavicembalo. Si ascolta qui
Elgar in trip
A 61 anni Elgar si ritrovò con le tonsille infiammate e il medico gli ordinò di rimuoverle, un'operazione non facile per un uomo di quell'età nel 1919. Quando si riebbe dall'anestesia, ancora mezzo intontito, Elgar chiese immediatamente carta e penna e si appuntò quello che diventerà dopo il tema principale del suo celebre Concerto per violoncello.
Haydn e la rasatura perfetta
A quanto pare l'op. 55 n. 2 di Joseph Hydn, conosciuta anche come "The razor" deve il suo nome a un aneddoto curioso. Pare che Hydn avesse difficoltà a trovare un rasoio decente, così un giorno confidò al suo editore londinese che avrebbe barattato volentieri un quartetto solo per avere dei rasoi decenti. Il suo editore gli fece recapitare degli ottimi rasoi ma chiese in cambio la composizione, che quindi Hydn scrisse davvero.

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La gallery Droga, cibo e gatti: cinque pezzi di musica classica scritti in situazioni poco classiche è apparsa su Rockit.it il 2016-06-24 15:09:43