10 dischi italiani che compiono 20 anni nel 2016

08/07/2016 - 11:31 Caricato da Redazione
Il tempo passa per tutti, ma alcuni di questi dischi li ascoltiamo ancora oggi e non ci sembra vero siano passati 20 anni. Ecco una selezione dei alcuni dischi italiani che quest'anno compiono 20 anni, scelti tra i più belli o significativi del 1996.
Linea Gotica - CSI
Il secondo album del Consorzio Suonatori Indipendenti viene registrato da Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra di Marco alla voce, Massimo Zamboni alla chitarra, Gianni Maroccolo al basso, Francesco Magnelli alle tastiere, Giorgio Canali alla chitarra e Marco Parente alla batteria. Si tratta senza ombra di una pietra miliare della musica indipendente italiana, ricco com'è di chitarra elettriche - “perché è questo il suono del nostro tempo, per quanto detestabile”, dichiarerà in merito Ferretti.
Il disco si apre comunque con l'incedere della chitarra acustica e del violino di “Cupe Vampe”, il brano dedicato all'incendio della Biblioteca Nazionale di Sarajevo avvenuto durante gli scontri della guerra civile jugoslava. I CSI scrivono un album tutto incentrato sulle tematiche della guerra, della linea gotica che rimanda all'invasione nazifascista nei nostri territori, alla resistenza, e altri temi cari alla scrittura di Ferretti, dall'amore per i cavalli alla letteratura. Ospite d'eccezione Franco Battiato nella cover di “E ti vengo a cercare”, con una versione del testo leggermente modificata. Rolling Stone lo inserisce all'ottavo posto tra i 100 album italiani più belli di sempre. Non possiamo che concordare.


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Il ballo di San Vito - Vinicio Capossela
È il quarto album di Vinicio Capossela ed è decisamente quello della svolta, in cui il cantautore campano si allontana dalle sonorità jazz che l'avevano caratterizzato fino a quel momento e per la prima volta mostra tutto l'armamentario sonoro e testuale che lo renderà unico negli anni successivi: la particolare interpretazione delle musiche popolari (“Il ballo di San Vito”), i riferimenti alla letteratura americana (“L'accolita dei rancorosi”), l'influenza di Tom Waits (“Corvo Torvo”), l'interesse per le sonorità di culture altre (“Contrada chiavicone”). Tra gli innumerevoli musicisti che contribuiscono alla nascita di questo album e di tutte le sue sfumature, troviamo Ares Tavolazzi degli Area al contrabbasso, Alfio Antico alla campana, Marc Ribot alla chitarra.

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Il Vile - Marlene Kuntz
Secondo album dei Marlene Kuntz dopo il deflagrante “Catartica”, “Il vile” è forse il loro esperimento più acido e scuro, influenzato probabilmente dall'ingresso in formazione di Dan Solo, bassista d'estrazione metal. Accanto a episodi fortemente noise come la title-track, “Overflash” e “Retrattile”, trovano posto ballate che scavano il petto come “L'esangue Deborah”, “Come stavamo ieri” e “Ti giro intorno”. Andrea Provinciali ce ne ha parlato in questo nostro bellissimo articolo-tributo per i 20 anni dell'album.

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Due parole - Carmen Consoli
È il novembre 1995 e Carmen Consoli partecipa al concorso Sanremo Giovani che le permette di accedere alla kermesse l'anno successivo, nella categoria “Nuove proposte”. Con “Amore di plastica”, scritta a quattro mani con Mario Venuti, Carmen Consoli si classifica solo ottava, mentre sul podio sale Syria. In ogni caso il ritornello super orecchiabile trova subito spazio in radio e la porta ad esibirsi sui maggiori palchi nazionali tra cui il Concerto del Primo Maggio a Roma e il Premio Tenco. Sarà dal disco successivo “Confusa e felice” che Consoli diventerà definitivamente “la cantantessa”, ma questo esordio rappresentava una vera novità in un panorama in cui di solito a imporsi erano le interpreti di brani pop, mentre lei non solo scriveva le sue canzoni, ma proponeva un'originale miscela di brit pop e rock insieme a testi che reclamavano una propria indipendenza sentimentale.

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Neffa & I Messaggeri della Dopa
Più che un disco, questo album è una semi-leggenda, uno dei capisaldi della cultura hip-hop italiana e non solo ("Aspettando il sole" è uno dei primi pezzi rap a diventare un tormentone nel nostro paese).
Ma chi può raccontare la storia di questo disco meglio dello stesso Neffa? Potete leggerla qui
Così com'è - Articolo 31
Considerato uno dei migliori dischi degli Articolo 31, “Così com'è” contiene alcune delle maggiori hit del duo J-Ax-Dj Jad come “Tranqi funky”, “2030”, “Domani”, “Con le buone”, e il mitico “Funkytarro”. Tra i brani campionati “Gianna” di Rino Gaetano e “Disperato erotico stomp” di Lucio Dalla, che appare nei featuring del disco. La partecipazione al Festivalbar di quell'anno è un vero successo e il tour successivo un diluvio di spettatori e riconoscimenti, portando gli Articolo 31 a dominare le classifiche di vendita con oltre mezzo milione di copie vendute.

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L'imboscata - Battiato
Secondo album di Battiato con testi del filosofo Manlio Sgalambro, è stato uno dei dischi che lo ha riportato nelle classifiche dei dischi più venduti, anche negli anni '90 (raggiunse il secondo posto in classifica FIMI e fu il nono disco italiano più venduto quell'anno.) Per tutti, è il disco che contiene "La Cura"; in copertina c'è un dipinto di Antoine-Jean Gros, raffigurante Napoleone mentre arringa l'esercito prima della battaglia delle piramidi, ed è dedicato al mai-troppo-elogiato scrittore siciliano Gesualdo Bufalino.
Curiosità: Il disco fu pubblicato anche in versione spagnola, e in alcune copie dell'album, nel retro di copertina e nel libretto, "Segunda feira" e "Ecco com'è che va il mondo" sono riportate in ordine inverso; quindi rispettivamente come traccia #7 e #8.

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Canzoni - Lucio Dalla
«Ad un concerto di Dalla potrebbero esserci anche personaggi della storia come Vittorio Emanuele II o Garibaldi, tutti quanti dovrebbero venire ad ascoltare un tuo concerto, tanto è la forza evocativa che emana»
A dirlo è Federico Fellini nel corso di una storica chiacchierata in radio con lo stesso cantautore nel 1990, anno in cui Dalla era ormai un artista più che affermato (a prescindere dall'affetto di Fellini, si intende). Sei anni dopo esce "Canzoni", un disco rimasto alla storia per il successo di "Canzone", il cui testo è stato scritto insieme a Samuele Bersani, e "Tu non mi basti mai", rispettivamente traccia due e tre del disco. Curiosità: nell'album, come traccia fantasma, appare un rifacimento di "Disperato Erotico Stomp" con uno stranissimo arrangiamento rap anni '90, completo di scratch.

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Le Onde - Ludovico Einaudi
"Se fosse una storia sarebbe ambientata sul lungomare di una spiaggia lunghissima. Una spiaggia senza inizio e senza fine. La storia di un uomo che cammina lungo questa riva e forse non incontra mai nessuno."
Queste sono le parole che lo stesso Einaudi, (che ai tempi era conosciuto "solo" per essere un musicista figlio dell'editore Giulio Einaudi e nipote di Luigi Einaudi, presidente della Repubblica dal 1948 al 1955) usò per descrivere il disco che da quel momento fu capace di compiere un mezzo miracolo: avvicinare la figura di un pianista a quella di una rockstar.
Un disco che, nel suo personalissimo modo, ha segnato la storia della musica italiana degli ultimi 50 anni.

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Eat The Phikis - Elio e le storie tese
A circa un mese dalla loro partecipazione trionfale al Festival di Sanremo con “La terra dei cachi” (secondo posto e Premio della critica), che per la prima volta li fa atterrare (è proprio il caso di dirlo, visto com'erano travestiti da alieni) nei salotti delle famiglie italiane, facendoli uscire da quella territorialità legata a Milano che fino ad allora era stato il loro palco, Elio e le storie tese danno alle stampe “Eat the phikis”, per quattro settimane al primo posto delle classifiche FIMI. Conquistano il cuore degli adolescenti brufolosi con brani come “Tapparella”, raccontano scabrose storie di sesso collettivo in “El Pube” (un capolavoro a livello testuale), reinterpretano la fiaba di Pinocchio in “Burattino senza fichi”: gli Elii firmano così il loro album più alto, dove accanto a intuizioni geniali che non sempre hanno saputo ripetere dopo, e alla loro spericolata tecnica come strumentisti, dimostrano come fare gli scemi sia un lavoro molto serio. Inutile snocciolare la centinaia di citazioni, campionamenti e parodie presenti nel disco, questo album è insieme una collana di 13 tracce tutte assolutamente centrate e un bignami di musica italiana.

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