I migliori illustratori e designer italiani raccontano le loro copertine preferite

04/09/2017 - 13:07 Caricato da Redazione
Qualche tempo fa avevamo chiesto ad alcuni dei migliori designer e illustratori italiani di parlarci delle loro copertine preferite e ne era venuta fuori una bella panoramica tra dischi vecchi e nuovi, tra geometrie e architetture: un modo nuovo di guardare all'opera/disco nella sua completezza, non solo musicale.

Ci è piaciuto talmente tanto "guardare" quelle copertine con occhi diversi, che abbiamo deciso di ripetere l'esperimento, coinvolgendo altrettanto talentuosi designer e illustratori. Ecco cosa ci hanno risposto Viola Niccolai, Ester Grossi, Roberta Maddalena, Dem, Giordano Poloni, Virginia Mori e Solomostry

A cura di Eva Cabras
"L'arca di Noè" (Franco Battiato) scelta da Viola Niccolai
Viola Niccolai ha scelto "L'arca di Noè" di Franco Battiato: "La copertina del disco italiano che mi piace di più è "L'arca di Noè" di Franco Battiato. Amo il bianco che fa da sfondo a quel microcosmo di animali eleganti e sobri come fossero generati dalle lettere intorno a cui gravitano. E poi il contrasto netto del paesaggio che buca quello stesso bianco, ripreso nella luce delle stelle scese sulle cime dei monti come neve."

Viola Niccolai, classe 1986, è nata a Castel del Piano, sul Monte Amiata, dove vive tutt’ora. Ha studiato all’accademia di Belle Arti di Firenze e si è specializzata in illustrazione all’accademia di Bologna. Ha collaborato con il New York Times, con la Feltrinelli, con la rivista Hamelin e con molte case editrici che si occupano di pubblicazioni per bambini. Ha all’attivo due libri, La volpe e il polledrino e Storie di ba, e si prepara a pubblicare il terzo, Blu, in collaborazione con i Musei Civici Fiorentini, dove analizza il ruolo di questo particolare colore all’interno della storia dell’arte. Attualmente insegna “Arte e immagine” alle scuole medie del suo paese. Ha disegnato il manifesto del MI AMI 2017. Se volete conoscerla meglio, qui trovate l'intervista di Dailybest.
"Volume uno" (Stromboli) scelta da Ester Grossi
Ester Grossi ha scelto "Volume uno" degli Stromboli: "Una copertina che amo particolarmente è quella dell'ultimo album di Stromboli, "Stromboli-Volume Uno" (Maple Death Records, 2017), ad opera di Giulia Mazza.
Mi ha colpita subito l'idea del "dissolvimento" del corpo nell'astrazione della polvere/cenere. Per me rappresenta, in un certo senso, il momento stesso dell'ascolto della musica, "una perdita nell'astrazione del suono"."

Ester Grossi è nata ad Avezzano (AQ) ma vive a Bologna, dove lavora come come pittrice. Collabora spesso con musicisti e registi per installazioni multimediali.
"Gommalacca" (Franco Battiato) scelta da Roberta Maddalena
Roberta Maddalena ha scelto "Gommalacca" di Battiato: "La copertina italiana più bella di sempre rimane quella fatta per "Gommalacca" di Battiato (di Pappalettera). Ti si imprime nel cervello: essenziale, ironica. Puro advertising, ma su un disco. La uso spesso come esempio: quando un musicista italiano può scegliere di non mettere la sua faccia in copertina, perché non c'è più alcun bisogno mediatico, si apre un mondo di possibilità, veramente potente, per i cover artist.
Ho nel cuore tutte le mie copertine, tutti i miei album design: c'è una collaborazione serrata con i musicisti, un ascolto attento del disco, e una storia da raccontare dietro ad ogni progetto (una venne anche censurata!). E apprezzo molto le copertine fatte da Ilaria Magliocchetti Lombi, un lavoro sempre pensato ed elegante."

Roberta Maddalena vive tra Milano e Berlino. Lavora con agenzie di pubblicità, progetti per riviste e brand di moda e musica. È un'oratrice TED.
"SxM" (Sangue Misto) scelta da Dem
Dem ha scelto "SxM" dei Sangue Misto: "SxM dei Sangue Misto del 1994... copertina fatta da Nicola "Speaker Dee Mò" Peressoni.
La motivazione è che all'epoca una cosa così non era mai uscita prima a livello musicale e pure anche il lavoro grafico... calcola che Dee Mò lo conoscevo per i suoi graffiti firmati Dayaki / Deko e quel suo lavoro era stato proprio una bomba, visto che c'erano sia riferimenti ai graffiti e all'hip hop ma era comunque risistemato al computer, e all'epoca non se ne vedevano tanti. Poi il fatto che si era inventato tipo uno stemma araldico (con dei cani e dei cilum), forse addirittura mi piaceva di più il retro copertina con quei colori acidi, e un personaggio molto simile a quei dei graffiti. Poi calcola che io all'epoca avevo 16 anni e vedere quel lavoro mi aveva davvero flashato!"

Dem crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all'illustrazione, alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d'accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. L'avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura stimolano l'artista a una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione d'installazioni composte esclusivamente da materiali naturali.
"Aristocratica" (Matia Bazar) scelta da Giordano Poloni
Giordano Poloni ha scelto "Aristocratica" dei Matia Bazar: "Come fondere in un'unica opera architettura, pittura (omaggi ai paesaggi di Dalì e De Chirico), moda e fotografia. Se penso alla musica dei Matia Bazar di quegli anni, nonsense, avanguardista e ultrapop, non potrei trovare migliore rappresentazione. Metafisica del Synth."

Giordano Poloni è illustratore e motion graphic designer. Vive e lavora a Milano. Tra i suoi clienti Il Sole 24 Ore, RCS Rizzoli, The Sunday Times Magazine, TIM, Grandi Stazioni e molto altro.
"La voce del padrone" (Franco Battiato) scelta da Virginia Mori
Virginia Mori ha scelto "La voce del padrone" di Franco Battiato: "Per me al momento (dico così perché a seconda del periodo della mia vita in cui me lo chiedi potrei darti risposte differenti) è "La Voce del Padrone" di Battiato, è uscito l'anno della mia nascita, mio padre aveva il vinile, da allora ancora non mi stanco della copertina e di ascoltarne i pezzi."

Virginia Mori lavora vive e lavora tra Pesaro e Milano. Ha studiato animazione e design a Urbino. Nel 2008 ha vinto un premio internazionale di animazione in Francia, che le ha permesso di realizzare il suo cortometraggio "Il gioco del silenzio".
"Impazzire (singolo)" (Persiana Jones) scelta da Edo Solomostry
Solomostry ha scelto la copertina del singolo di "Impazzire" dei Persiana Jones: "Di musica italiana non ne ho mai ascoltata molta, né ho mai collezionato vinili italiani, né ho mai guardato troppo copertine italiane,
quindi quando mi avete fatto questa domanda sono rimasto un po' spiazzato.

Ho sempre collezionato dischi techno e hardcore stranieri, la maggior parte tedeschi e olandesi, le mie copertine preferite sono quelle del Thunderdome, ma purtroppo non sono italiane.

Però, poco tempo fa, ho accompagnato il maestro Giacomo Spazio a liberarsi di gran parte della sua collezione di dischi, e mentre scaricavo tutti i suoi dischi dalla mia macchina, mi sono capitati tra le mani tre picture disc dei Persiana Jones (gruppo a me sconosciuto)
illustrati da Saul Saguatti (anche lui a me sconosciuto) e me li sono intascati affascinato da quelle illustrazioni cartoon ma completamente pazze, che mi ricordavano molto quelle del Thunderdome ma con uno stile completamente differente.

I dischi alla fine non li ho mai ascoltati, perché sicuramente la musica incisa non mi piace (mio gusto personale, non vorrei offendere i Persiana Jones)
però lo stile cartoon e la pazzia rappresentata mi ha fatto andare fuori di testa quanto il soggetto raffigurato sul disco."

Solomostry è uno street artist di Milano.

---
La gallery I migliori illustratori e designer italiani raccontano le loro copertine preferite è apparsa su Rockit.it il 2017-09-04 13:07:28