Recensione AUFF

Non potevo esimermi dal fare dei commenti riguardo questa produzione, ma solo perchè rappresentano dei modelli seguiti come riferimento per il rock alternativo o cosiddetto indie (ma l'accezione indie mi chiedo ha lo stesso significato che aveva nelle origini?). Punto primo: i provocatori o coloro che si definiscono tali devono avere davvero qualcosa di utile da dire, altrimenti per me cadono nel dimenticatoio, e LUca Romagnoli rientra fra questi (fra l'altro non condividendo nulla del suo pensiero simil-politico e di quella tendenza nichilista che nasconde solo bieco disfattismo di chi forse ha studiato pochissimo, nella vita). Punto secondo: la sua voce non ha nulla da dire, e dico nulla, almeno per le mie orecchie. Non fa vibrare corde, non emoziona, non attira l'attenzione, fatta eccezione per il pubblico giovane che abbisogna di clamore e di gesta oscene senza senso. Auff è la raccotla di tutto questo, accompagnato da chitarre sordide ricche di suoni ostinati, buoni effetti, pattern di batteria studiati ed ordinati. Ma dietro c'è il vuoto pneumatico.... Mi spiace.
Auff (Management del dolore postoperatorio)

---
La gallery Recensione AUFF è apparsa su Rockit.it il 2014-11-25 09:28:46