I 25 vinili preferiti di David Bowie

13/10/2016 - 11:29 Caricato da Redazione
Nel 2003 la rivista Vanity Fair ha chiesto a David Bowie di scegliere tra i suoi oltre 2500 vinili i 25 preferiti. Come potrete immaginare, Bowie ha risposto che non si trattava di un'impresa facile, così la sua scelta è ricaduta sui dischi che aveva acquistato più volte nella sua vita o che era in procinto di riacquistare in cd, dove possibile. Infatti nella stessa intervista Bowie raccontava di come, nell'impossibilità di trovare stampe in cd di alcuni di questi dischi, avesse provveduto lui stesso a masterizzarli, ricreando la copertina con carta, colori, forbici e colla. Incredibile vero?

(via)
The Velvet Underground & Nico — The Velvet Underground
Una prima versione del disco era stata portata a Bowie da un suo ex agente, Ken Pitt, che l'aveva ricevuto ancora senza copertina, solo con un adesivo con sopra il nome di Wharol. Quando lo ascoltò per la prima volta, Bowie pensò che fossero la band migliore del mondo, ed eseguì dal vivo una cover di "I'm Waiting for my man" prima ancora che il disco uscisse ufficialmente.
The Madcap Laughs — Syd Barrett.jpg
La canzone preferita di Bowie da questo album è "Dark Globe".
Oh Yeah — Charles Mingus
Nei primi anni '60 Bowie era solito acquistare i dischi nel negozio di una coppia, Jimmy e Charles, che si procuravano sempre ottime stampe americane. Nel retrobottega, la loro commessa di 17 anni, Jane, permetteva al 13enne Bowie di ascoltare dischi jazz fino a chiusura. Fu la sua prima donna più "vecchia" di lui.
The Fabulous Little Richard — Little Richard
Anche questa registrazione live del 1955 fu venduta a Bowie da Jane.
Shupbulding - Robert Wyatt
Non un disco, ma un singolo 12" del brano scritto a quattro mani da Wyatt ed Elvis Costello. Questa interpretazione era la preferita di Bowie.
Banana Moon — Daevid Allen
Secondo Bowie, in questo album sono da ricerca i semi del glam-rock.
Funky Kingston — Toots & The Maytals
È il disco che Bowie consiglia a tutti gli amanti del reggae, e il primo che ha portato i suoi vicini a chiedergli di abbassare il volume.
Le Sacre du Printemps — Igor Stravinsky
Per Bowie l'ostinato degli ottoni è potente quanto un qualsiasi riff rock.
The 5000 Spirits of the Layers of the Onion — The Incredible String Band
Bowie adorava la copertina di questo album, di cui era grandissimo fan. Piaceva molto anche a Marc Bolan dei T.Rex.
The Red Flower of Tachai Blossoms Everywhere Music Played on National Instruments — Various Artists.jpg
È un disco di musica tradizionale suonata con strumenti tradizionali, che fa parte di una serie di vinili simili acquistati da Bowie per pochi spiccioli in vari mercatini.
Black Angels — George Crumb
Acquistato a New York a metà degli anni '70, per Bowie questo album era uno dei più spaventosi mai ascoltati. Il tema era l'annichilimento umano ispirato dalla Guerra del Vietnam.
The Glory of the Human Voice — Florence Foster Jenkins.jpg
Questo disco fu consigliato a Bowie dal poeta buddhista Norman Fisher.
Blues, Rags and Hollers — Koerner, Ray and Glover
Questo disco è nella collezione di Bowie perché è stato il primo in cui ha ascoltato la registrazione di una chitarra 12 corde.
Delusion of the Fury — Harry Partch
Per il suo uso di oscuri strumenti musicali, Bowie considera questo disco il predecessore di artisti fondamentali come Terry Riley e La Monte Young.
Forces of Victory — Linton Kwesi Johnson
Bowie considera questo disco un passaggio tra il reggae e il rap. Aveva regalato la sua copia a un amico, così ne stava cercando un'altra originale.
Four Last Songs (Strauss) — Gundula Janowitz
Bowie considerava questa esecuzione "trascendentale".
Jacques Brel is Alive and Well and Living in Paris — Cast Album
Intorno ai 20 anni, Bowie ebbe una storia con una ragazza che era stata fidanzata con Scott Walker. Con suo disappunto, il casa si ascoltavano molto i suoi dischi. In uno di questi c'era una cover di Jacques Brel, di cui poi Bowie divenne un grandissimo fan.
The Last Poets - S/t
Per Bowie questo era uno dei dischi fondamentali che ha gettato le fondamenta per il rap.
Music for 18 Musicians — Steve Reich
Un incrocio tra il gamelan balinese e il minimalismo. Bowie comprò il disco a New York dopo aver visto la performance live.
Ten Songs by Tucker Zimmerman
Nonostante Bowie abbia pensato che Zimmerman fosse "troppo qualificato" per usare il suo talento per composizioni folk, questo album è uno dei suoi preferiti per i brani coinvolgenti e arrabbiati.
The Apollo Theatre Presents: In Person! The James Brown Show — James Brown
Il disco dal vivo preferito di Bowie. L'aveva ascoltato la prima volta dalla copia di un suo compagno di classe, e quello stesso pomeriggio fece i salti mortali per procurarsene una sua nel negozio di Jane.
The Ascension — Glenn Branca
Un disco complesso fatto di stratificazioni di più chitarre, overtoni, che Bowie descrive come "i droni dei monaci tibetani ma molto, molto più rumoroso". Acquistò il disco inizialmente attirato dalla copertina.
The Electrosoniks: Electronic Music — Tom Dissevelt
Questo assurdo disco di musica elettronica fu pubblicato dalla Philips al solo scopo di mostrare le nuove infinite possibilità dell'ascolto stereo.
The Fugs — The Fugs
Per Bowie, i Fugs erano punk prima del punk: non i migliori musicisti del mondo, ma pieni di energia soprattutto nei testi.
Tupelo Blues — John Lee Hooker
Da giovanissimo Bowie lavorava in un'agenzia pubblicitaria, e il suo capo, Ian, lo mandava spesso da Dobell, un negozio di dischi, ad acquistare qualcosa da ascoltare durante la giornata lavorativa. Lì trovò questo album, insieme a una versione di "House of the Rising Sun" cantata da Bob Dylan, e decise di suonare le cover di entrambi i pezzi.

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La gallery I 25 vinili preferiti di David Bowie è apparsa su Rockit.it il 2016-10-13 11:29:11