Una mostra esplora il ruolo del giradischi nelle arti visuali e nella musica

Al centro del progetto The Beat Goes On realizzato a New York da Derrick Adams, c'è il giradischi, visto come l'anello di congiunzione in grado di legare arte visuale e musica

- foto via The Vinyl Factory
02/09/2016 - 10:42 Scritto da Claudio Pomarico

Inaugura il 17 settembre a New York, negli spazi della SVA’s Chelsea Gallery, The Beat Goes On, la mostra curata dall'artista multidisciplinare Derrick Adams, tutta dedicata al giradischi, visto come mezzo per interessare il pubblico non solo alle esposizioni su un artista in particolare, ma anche come oggetto per attivare idee di arte visuale.

Il lavoro realizzato dall'autore di Brooklyn è ispirato dall'evidenza che sempre più artisti visuali si occupino anche di comporre musica, e l'obiettivo è quello di capire come questi ultimi si relazionino a entrambe le arti. Per esplorare questa relazione, Adams ha chiesto a quattro artisti di creare altrettante listening rooms: Elia Alba, Kevin Beasley, Paul D. Miller a.k.a. D.J. Spooky, and Tameka Norris a.k.a. Meka Jean. 

Il primo ambiente è un omaggio al Paradise Garage, la discoteca newyorkese che tenne banco per 10 anni, dal 1977 al 1987, diventando uno dei punti di riferimento per la disco music, anche grazie allo storico dj Larry Levan. Il night club divenne punto di riferimento e posto sicuro per la comunità LGBT e di colore di quegli anni, aspetto che Elia Alba, curatore della stanza, ci ha tenuto particolarmente a sottolineare: nella visione di Alba, Levan era lo sciamano capace di distogliere la comunità dai problemi quotidiani di una città razzista e in bancarotta. Dj Spooky si è invece concentrato sulla reinvenzione del Voyager Records, il mitico nastro inviato nello spazio profondo dalla NASA contenente musica, parole e suoni dalla nostra terra. 

Il terzo ambiente è stato creato da Kevin Beasley, che ha coinvolto tre amici (un dj, un artista e un intellettuale) perché semplicemente condividessero 20 minuti a testa di musica proveniente dalle proprie librerie. L'ultimo ambiente è uno stupendo salottino che arredato da Meka Jean, a rappresentare una sorta di autobiografia. L'artista infatti avrebbe voluto diventare una rap star mentre frequentava la scuola d'arte. Le sue canzoni raccontano la sua vita, il suo rapporto con l'arte e con il sesso.

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L'articolo Una mostra esplora il ruolo del giradischi nelle arti visuali e nella musica di Claudio Pomarico è apparso su Rockit.it il 2016-09-02 10:42:00

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