La Recording Academy ha ufficializzato che a partire dalla prossima edizione dei Grammy Awards verranno considerati eleggibili per la vittoria finale anche dischi e/o singoli pubblicati solo in streaming.
Tuttavia è bene sottolineare che l'Academy si limiterà a prendere in considerazione solo le tracce presenti sui servizi streaming "major", come Apple Music, Spotify, Tidal e Google Play. Lasciando da parte quindi quelle pubblicate su piattaforme quali SoundCloud, YouTube o Pandora.
"L'obiettivo è quello di includere dischi che sono degni della considerazione dei Grammy, escludendo però la 12enne che canta la cover di Beyonce nella sua cameretta", ha tenuto a precisare Bill Freimuth, vice presidente della Recording Academy.
Tra i vincitori dell'ultima edizione dei Grammy c'erano stati anche alcuni italiani: Tommaso Colliva e Giovanni Versari, che avevano lavorato a "Drones" dei Muse, premiato come Best Rock Album, e Riccardo Damian, ingegnere del suono di "Uptown Funk", il brano di Mark Ronson e Bruno Mars vincitore nella categoria Record of the Year.
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L'articolo I Grammy Awards dicono sì ai dischi in streaming di Marcello Farno è apparso su Rockit.it il 2016-06-20 11:27:00
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