Una fiaba oscura tra Cupido e Narciso: Rancore e KenKode raccontano “Specchio”

Rancore e KenKode raccontano il loro brano "Specchio", pubblicato lo scorso 15 dicembre via Doner Music.

Rancore e KenKode
Rancore e KenKode

Rancore e KenKode hanno realizzato insieme il brano “Specchio”, pubblicato lo scorso 15 dicembre via Doner Music. Il rapper e il dj e producer dei Cyberpunkers ci raccontano com’è nata la collaborazione, il loro pezzo e i possibili progetti futuri insieme.


Prima di concentrarci sul brano raccontateci com’è nata questa collaborazione. Voci di corridoio parlano del backstage di un festival.
RR/KK: L’anno scorso ci siamo conosciuti nel backstage di un festival di musica alternativa a Crema. Scoprimmo subito che esisteva già una stima artistica reciproca da tempo, che non fece altro che rafforzarsi nel momento in cui ci trovammo faccia a faccia. L’idea di una collaborazione nacque spontanea. Ci demmo come obbiettivo quello di creare qualcosa di particolare, ci esaltava l’idea di far incontrare un testo impegnato e metaforico con la contrapposizione di una base elettronica graffiante. Facemmo tutto molto con calma, a distanza di un anno la traccia era pronta ed era proprio quello che avevamo in mente!


“Specchio” è una sorta di fiaba dal ritmo piuttosto sostenuto: da dov'è nata questa storia?
RR: Quando ci incontrammo e parlammo del brano inizialmente avevo un'idea diversa ascoltando le idee che mi aveva proposto KenKode. Parlando, confrontandoci e facendo delle prove abbiamo pensato che nulla poteva essere più adatto di una fiaba oscura, rappresentava al meglio ciò che avevamo entrambi in testa. Solitamente quando si racconta una storia con il rap, si prende una storia già esistente o comunque una storia che narra di ambienti reali, in quanto già il rap è molto complicato di per sè. Chi mi segue conosce la mia passione per i viaggi nel tempo, questa è una delle storie che in uno dei miei tanti viaggi ho avuto modo di approfondire. Ho deciso di non modificarla per salvaguardare l’originalità dell’opera, motivo per il quale non ho tolto neanche una parola dalla storia che in futuro sarà raccontata. La mia testa è una vera e propria astronave e permette i viaggi nel tempo, lo ha sempre fatto.


Viviamo una profonda crisi dello spirito umano. Trovo molti parallelismi tra questa favola raccontata nel pezzo e il periodo che viviamo oggi.
RR/KK: La favola parla di un futuro dove c’è un ritorno del Politeismo deviato da un profondo auto-divinizzarsi. In un mondo di soli dei e semidei, dove l’amore passa solo attraverso gli specchi, una forza individualistica molto grande, comandata da Narciso, conquista il pianeta portandolo ad un guerra disastrosa. La canzone vede questo solo come scenario, la storia vera e propria è incentrata sull’avventura che nascerà nel tentativo di trovare e di distruggere l’ultimo specchio del mondo. Quando la signora mi raccontava questo favola era stupita di come ancora nel 2018 avessimo delle tecnologie così antiquate da sembrare dei bambini, stupiti da tutto, ogni volta che viaggiamo nel tempo.

Rancore (foto di Daniele Cambria)


Precisamente com'è nata questa sorta di contrapposizione tra Cupido e Narciso? Cosa vuole dirci, ammesso che sia questo il caso, sui giorni nostri un racconto del genere?
RR: Cupido rappresenta l’amore antico, quello semplice, incontrollabile e emotivo. Narciso rappresenta l’amore puramente individualistico, il tentativo di essere un grande uno, di non provare pietà se non per se stessi, di non vedere superiorità se non in se stessi. Uno vive di natura, l’altro di artificiosità. Uno viaggia con frecce immaginarie, l’altro grazie a specchi incorniciati a mano. Cupido ha perso il suo esercito di arcieri quando Narciso riuscì a sottrarglielo. Gli arcieri colpirono gli umani che, ignari del pericolo, si specchiavano continuamente. Tutto ciò portò a quello che venne visto come un grande amore, ma era un amore rivolto solo verso se stessi. Questo è come a volte vedo il mondo di oggi ossia un finto riflesso reso bello non dalla sua bellezza effettiva ma da un lavoro sottile, che entra in te come una freccia, e che ti fa innamorare di ciò che ti porterà a stare da solo.


A immaginare una fiaba che parla di arcieri e combattimenti, viene facile associare un arrangiamento più tradizionalmente epico. Secondo voi in che modo il sincretismo tra elementi synthwave e rime aiuta la struttura del brano?
KK: Non vediamo affatto l’unione della synthwave con il rap come un sincretismo, ma piuttosto motivo di sperimentazione per dare al rap e all’elettronica un mood fresco e particolare, retrò e futuristico allo stesso tempo. Una base epica a nostro dire sarebbe stata assai scontata quindi poco stimolante.
RR: Se pensassi a questo brano con sotto un arrangiamento epico non sarei così teletrasportato nel futuro quando lo ascolto. I suoni di questo brano sono i palazzi, le strade, il cielo in cui il protagonista della favola si muove e la favola racconta un futuro tecnologico ma devastato. Il sound mi permette di visualizzare tutto ciò che è il mondo della storia raccontata. Parole del futuro e suoni del futuro si uniscono in un unico flusso.


KenKode inserisce questo brano nella sua “To Listen Saga”, filone in cui “i brani sfuggono dalle strutture musicali tipiche delineate negli anni dal sistema discografico” eppure è facile individuare le due strofe, ritornello, bridge e outro. Puoi spiegarci meglio allora per cosa si distingue questa saga?
KK: È vero, “To Listen Saga” dovrebbe appunto essere la massima espressione della anti convenzionalità. Infatti se ascoltate le mie prime uscite “The Primordial Soup” e “MK Ultra” è proprio così. In questo caso la stranezza e l’originalità è proprio data dalla synthwave che incontra il rap, dal testo impegnato e pieno di piccoli quasi impercettibili particolari con metriche che cambiano in continuazione. Sto pensando di far nascere una terza saga per gli ibridi come appunto le collaborazioni, magari la chiamerò “To Featuring Saga”.


Come sarebbe stato invece un arrangiamento della “To Rave Saga”?
KK: La “To Rave Saga” è molto diversa e non si concilia con il rap. Le tracce di questa branchia, come il nome anticipa, sono studiate quasi esclusivamente per le dancefloor di club e festival. Le metriche sono le classiche, derivanti dalla techno, dall’electro e dalla tech house. Questo sound è proprio un ibrido tra questi tre generi. È caratterizzato da pochi synth analogici enormi scanditi da bpm piuttosto bassi che partono dagli 85 fino a sconfinare nei 120. Sono tracce che spingono, fatte per far saltare e sfogarsi durate i party. La prima uscita si chiamerà “Klublast EP”, contiene due tracce ed è uscita il 12 gennaio su Mahtrasher Records Germany. Mentre un altro EP da 4 tracce, “Abstractorium”, uscirà a metà febbraio.

KenKode (foto via Facebook)


Avete già in mente un possibile set up per la dimensione live del brano? Come coniugare questo brano con The GusBumps Orqestra, ad esempio?
RR: Noi ci siamo conosciuti ad un festival in cui appunto stavo portando in giro il tour di “SeguiMe/REMIND” insieme ai miei demoni (The GusBumps Orqestra). Il progetto Orqestra è un progetto molto particolare, l’ho creato per rendere il mio live più dinamico con l’inserimento di molti strumenti, di costumi, magia e teatro. Sarebbe molto bello, almeno in un occasione, unire tutti sul palco e vedere che cosa succede. La verità però è che “Specchio” live, in caso ci sarà la possibilità di farla, sarà un’occasione speciale, e saremo noi senza altri elementi. “Specchio” è potenza del sound e flusso di parole, e così sarà anche live. La nostra intenzione, in caso nascesse la possibilità, è di portare “Specchio” nella sua essenza suonando semplicemente dal vivo il brano. KK: Anche se per ora è solo un’idea, è già da tempo che stiamo pensando di proporre “Specchio” live. Pensavamo a questo set up: KenKode sulla consolle + controller midi e audio machine per risuonare dal vivo la base, mentre Rancore al microfono. Per l’appunto tutti gli show personali di KenKode non saranno semplicemente dei djset, ma degli spettacoli audio visual live, utilizzando una serie di controller e strumenti moderni e vintage, potenziati appunto da visual super creepy realizzati ad hoc. Una novità rispetto al progetto Cyberpunkers di cui KenKode è producer e dj da 10 anni.


Quali saranno i prossimi, eventuali, passi del duo?
RR/KK: Questa collaborazione in “Specchio” è un’occasione speciale per entrambi, nata molto spontaneamente, senza previsioni, solo da un'idea. Ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di creare questo speciale singolo, che rimane speciale in quanto unico per ora. È chiaro che la musica è dinamica pura, e visto il risultato sarebbe bello collaborare in futuro su altri brani insieme, se ce ne sarà occasione. In futuro potrà accadere qualunque cosa ma una cosa è certa, sicuramente dovremo risentirci quando il futuro di cui parliamo nel brano arriverà, altrimenti non ci sarebbe motivo di segnarsi tra le memorie questa storia! Staremo a vedere.

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L'articolo Una fiaba oscura tra Cupido e Narciso: Rancore e KenKode raccontano “Specchio” di Raffaele Lauretti è apparso su Rockit.it il 2018-01-12 10:45:00

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