Overmood - Mail, 17-09-2007

(Gli Overmood - Foto da internet)

Il 20 settembre è uscito su etichetta Suiteside records “Sorry for the setbacks” il disco di esordio degli Overmood. Sara Loddo intervista il gruppo di Alessandria: si parla di "nuovi" modi per promuovere la musica indipendente, di indie rock, di concerti all'estero, di videogiochi per squilibrati e di tanti progetti per futuro.



Domanda d'obbligo. Chi sono gli Overmood?
Gli Overmood sono un impiegato, un grafico, uno studente ed un idraulico che fanno rock in buona parte non-serio, giocando con la batteria elettronica e con la musica digitale. Il progetto originale è nato ai tempi delle superiori, a qualche anno dallo scioglimento del nostro precedente gruppo electro-lounge-rap (la definizione è nostra). Ispirati da Pixies, Modest Mouse, Capn’jazz, Built to Spill e altri, era ritornata la voglia di suonare insieme e di passare al rock senza abbandonare lo strumento che avevamo imparato ad usare fino a quel momento per fare musica: il computer. E senza abbandonare il metodo utilizzato fino ad allora per creare musica: il campionamento (auto-campionamento compreso). Forse la differenza tra noi e un gruppo rock più canonico contaminato dall’elettronica, è che noi abbiamo usato il computer per una sorta di necessità, per confidenza, non per sperimentazione. “L’esperimento” si è creato in modo spontaneo, poiché la volontà era quella di creare pezzi pop-rock con i mezzi che avevamo: computer, dischi da campionare per le batterie, voce e chitarra elettrica. Fin da subito abbiamo avuto sia il bisogno sia l’interesse a coinvolgere altre persone per il basso e per le chitarre ed è a questo punto che si sono aggiunti Andrea e Riccardo.

“Sorry for the setbacks”. Di che “ricadute” si tratta?
Letteralmente significa “contrattempi”. Questo titolo non c’entra in modo del tutto diretto con i contenuti dei pezzi, ma c’entra sul come ci siamo arrivati. Non è mai stato un lavoro semplice e rapido fare musica. Ci sono state delusioni, svariate sfighe, perdite di tempo e di motivazione. Nella musica e nella vita ordinaria. Il disco è l’epilogo di alcuni anni di intensi cambiamenti personali, interpersonali, professionali e quant’altro. Anche durante la registrazione non è andato proprio tutto liscio e tranquillo. Come non liscio e non tranquillo è tutto l’album. Qualcuno l’ha definito un cortocircuito.

Che cosa significa per voi "indie"?
So che ha che fare con l’indipendenza o qualcosa che si avvicini ad essa. Ciò che ci lascia un po’ perplessi è l’indipendenza da cosa. Per certi aspetti, per lo più ovvi, direi che siamo indipendenti. Facciamo musica in modo personale, non lo facciamo come mestiere e usiamo Fruity Loops e Ableton Live, il che mi sembra abbastanza “indie”! Per noi è un ottimo modo per mischiare suoni e giocarci senza pretese. Potrebbe anche voler dire che ci piacciono semplicemente i Pixies.

Sentite di appartenere ad una "scena"? Quali i gruppi più vicini?
Forse apparteniamo ad una scena ma non lo sappiamo ancora. Per ora abbiamo molti amici che suonano in altrettanti gruppi che apprezziamo e stimiamo.

Vi hanno paragonato ai Pixies e ai Modest Mouse, per di più uscite con Suiteside, label nota per la propensione estera. Sono tutti stranieri i vostri ascolti?
Gli ascolti che ci hanno influenzato non sono italiani, sia dal versante rock, sia da quello elettronica. Molti dischi americani e francesi, dai Cap'n Jazz e derivati a Mr.Oizo e affini. Non ascoltiamo praticamente nulla di italiano, a parte i dischi dei Uochi Tochi e gli 883.

Avete deciso di mettete la premiere del disco da fine agosto, quasi un mese prima dell'uscita ufficiale, sul sito di Mtv. Perchè?
Mtv ci è sembrata un’opportunità interessante per fare ascoltare a più persone possibile il nostro album prima dell'uscita nei negozi e, a Riccardo, un’ottima opportunità per cambiare mestiere. Tra poco sarà pronto anche il video animato di "Winning Guitars", speriamo in un successivo passaggio nell'etere. È bellissimo, sembra un videogame per squilibrati. Più o meno come PaperBoy per Nes.

Per molti Mtv potrebbe essere un punto d'arrivo, nel vostro caso dovrebbe essere invece il trampolino di lancio. Avete notato degli esiti positivi fino ad ora?
È ancora presto per parlare di esiti di qualche tipo. Ufficialmente dobbiamo ancora esordire: il disco esce nei negozi il 20 settembre. Per ora è stato accolto molto bene ed ha suscitato interesse.

Ripetereste la scelta? Magari per un secondo album.
La scelta è stata di Mtv: Monica di Suiteside ha inviato loro un promo del disco, è piaciuto ed hanno voluto ospitarlo nell’homepage. Ci riproveremo sicuramente anche per le nostre prossime uscite.

Prima eravate in due e avevate un nome diverso, poi partecipate ad Alessandria Wave, ottenendo il primo posto. Dopo registrate un demo e vi chiama la Suiteside. Manca qualcosa o questa è la vostra storia?
Ottima sintesi. Direi che omettendo un certo numero di passaggi sanguinosi la nostra storia è questa!

Pensate che oggi sia facile farsi conoscere in Italia? È cambiato qualcosa rispetto a qualche anno fa?
Tecnicamente è più semplice rispetto a qualche tempo fa grazie all'esplosione di Myspace. Il vantaggio del social networking, per chi ha molto tempo libero da dedicargli, è la possibilità di crearsi attorno dell'hype che torna sempre molto utile.

Vi ha contattato qualche altra label?
Con proposte che ci sono sembrate serie e convincenti, nessuna.

Cosa immaginate nel vostro futuro? Potendo scegliere di aprire il concerto a qualche nome importante, a chi pensereste?
Sarebbe molto bello aprire a Ratatat! O a Digitalism! Per ora promuoveremo il disco in tutte le sedi possibili e immaginabili, faremo concerti e dj set, lanceremo il video, presenteremo altri singoli, prepareremo dei pezzi nuovi e remixeremo roba d'altri.

Dove vi piacerebbe suonare? Vi è già capitato di fare qualche data fuori Italia?
Questa è facile, USA! Poi Inghilterra, Germania. Per ora abbiamo suonato nei Paesi Baschi in occasione del Bilborock 2005 ed è stata un'esperienza molto interessante.

Come descrivereste un concerto degli Overmood?
Rumore, grida, terrore, gioco, lacrime e dispetti. Non necessiaramente in quest’ordine.

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L'articolo Overmood - Mail, 17-09-2007 di Sara Loddo è apparso su Rockit.it il 2007-09-26 00:00:00

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