MI AMI 09: Vietato l'ingresso agli addetti

(Foto di Giuspeppe Pons)

Avremmo voluto fare un pezzo che raccogliesse aneddoti "dietro" il MI AMI (ce ne sarebbero per scrivere il compendio dei Festival strampalati) ma i racconti inviati a Michele Wad da parte dello Staff del Festival dei Baci non possono non passare violentemente da romanticismo e voglia di esserci, per poi fotografare alcuni momenti (multe, ritardi, troie, palloncini, uomini forti, free drink e soprattutto la siepe di confine) che per il vostro benessere e la vostra igiene mentale sarebbe meglio sapere.



CHI STA DAVANTI NON VEDE DIETRO
Noi lì, e tutto il mondo a fanculo. Il MI AMI 2009 è stato l'emblema dello sbattimento direttamente proporzionale alla passione e al sentimento (ogni anno di più). Con tanto di grafico, curve, assi cartesiani e cose che non ho mai voluto studiare bene ma ho sempre pensato di sapere. Non le so (sappiamo quello che sappiamo tanto quanto siamo ciò che siamo). L'intenzione di questo pezzo era di fotografare momenti, aneddoti e strane situazioni nell'under construction della spettacolare edizione del MI AMI di quest'anno. Il problema è che noi gente col cuore in mano, non solo poggiato in mano, ma proprio tenuto stretto tra le dita che quasi soffoca, che nessuno lo tocca senza la parola chiave, spremuto nella mano col braccio che sfonda il cielo, a testa alta, magari a volte sanguina, ma pugno chiuso e forza che abbiamo un paio di cose in testa. Ecco, noi abbiamo da dire. Per cui non appena ho chiesto con una mail collettiva ad alcuni dello staff logistico del MI AMI di usarmi da filtro, non per le canne, ma per questo pezzo, la cosa più istintiva è stata vomitarmi dolcemente nella casella mail pensieri romantici sul festival. Partendo da Silvia, responsabile accoglienza gruppi del Palco Pertini, che esordisce così: "Le transenne, il parcheggio, i pass, i cancelli, le attese. I km e gli accenti. I furgoncini, le macchine, le moto. Le presentazioni dopo mesi di scambio e-mail. I braccialetti blu, quelli fucsia e quelli arancio, legati ai polsi e legati ai pantaloni. Gli amici, le fidanzate, gli imbucati. La pioggia. Le prime voci. I primi suoni. Il taglio di capelli propiziatorio, o forse una scommessa. Le scritte sul petto. Le foto, tante" passa per "Le stampelle giù dal palco e poi in piedi a suonare 40 minuti. I ringraziamenti. Le sfuriate post concerto e gli sguardi che ti supportano. Gli asciugamani, neri. Le birre e i cocktail da portare sul palco. Le 15 bottigliette d'acqua. La carica. Gli sms alle 5.35" e sfocia nel tripudio di semplici parole (che la semplicità è quello che ci resta) "La tensione. I complimenti. Le lamentele. Gli abbracci. La felicità. La stanchezza. La fine. Sul palco silenzio. I ricordi: tanti, belli, emozionanti". Laura invece si è occupata dell'accoglienza gruppi sulla Collinetta al chiuso (non c'è collina senza cielo, ma ragazzi in erba anche al chiuso: si): "Il dietro MI AMI in realtà è "dentro" il MI AMI, è dover convincere Garbo ad indossare al polso il pass azzurro anche se stona con la carnagione e l'abbigliamento, è Enzo Cimino dei Mariposa e anche con Beatrice Antolini che dice di aver trovato una scorciatoia dall'albergo al Magnolia attraverso la siepe di confine ed è poi, trovare quel buco vegetale ed immaginare quando e come lo abbia fatto lui! Sono i possibili 40 free drink dati ai Sense of Akasha che d'accordo, saranno anche tedeschi ma, 40 free drink ragazzi! È trovare il cantante dei Love Boat incazzato nero all'arrivo, sentirlo fare un live spettacolare e trovarlo ancora più incazzato ai saluti. È assistere alla meticolosa ridistribuzione nelle camere dei Mariposa: chè qualcuno sta a dormire da Enrico Gabrielli e tanto Alessandro Fiori sta nel suo camper! È avere da marzo il pensiero di dover portare un Glen Grant a Garbo, richiesto nel contratto, entrare nel camerino dove lo avevo lasciato dieci minuti prima e trovare al suo posto Davide dei Ministri in preda all'esaltazione di rasare i capelli prima dello spettacolo". Tutto il mondo era lì, persino la pioggia ha provato ad entrare, ma mi spiace non ci sono liste speciali o accrediti.

MAI SOLI SEMPRE SOGNI
Al funerale dei tuoi sogni non avrai lacrime. Al Festival della bellezza invece solo Baci. Ringraziando e salutando personalmente tutta la crew che ha reso vivo, ognuno col proprio respiro, il MI AMI 2009 due righe di pensieri raccolti nei tre giorni dei Baci anche Carlotta, pr e sponsor specialist, le scrive raccogliendo momenti a-random: "C'è da andare a prendere 20 metri di catena come questa. E già che ci sei, prendi anche un lucchetto, medio. Scusa Dani, sai dov'è lo striscione Rockit? Lo so, siamo stronzi, ma ci vuole, per favore. Non m'interessa lo sbatti. Sì, lo striscione va staccato e riattaccato ogni volta dove serve. Lo so che non volete sentirlo, ma c'è da pulire il vialetto. Potreste vendere i baci insieme al libro e al vino. A 50 cent. I baci li do io. Scusa Poncho, il carretto delle salamelle può stare alla rotonda? Vendete altre sostanze oltre al vino? Quelli di Rizla mi dicono che gli avevi promesso la luce. Fiz mi serve un uomo forte e sveglio all'area respiro. 8 birre e 5 cocktail. Però per favore, mi separi gli scontrini? Che me li bevo poco per volta. E se non c'è più cibo per i Marta? E quindi ti devi arrampicare sull'albero per fissare lo schermo? Scusa Fra, ho questi due sacchettoni di palloncini per il concerto di Denise? Dove li posso mettere? Ci sono troie vere, una mi ha morsicato il labbro. Va tutto bene o devo calmare qualcuno?". E per chiudere, di racconti ne avremo per i nostri figli ma a voi lettori chi cazzo vi vuole come figli, due righe anche da Claudia, mia gentilissima assistente in comunicazione (fa più ridere la parola assistente o comunicazione?) e anche accoglienza per fumettisti e disegnatori strampalati: "Il MI AMI è anche MI FAI. Nell'area fumetti gli artisti arrivano e s'incrociano tranquillamente, serenamente, con disinvoltura, guidati dal puro e vero piacere di disegnare. E i disegni prendono forma in modo inaspettato sotto i miei occhi, davanti agli occhi di tutti. In tanti hanno voluto disegnare, chi di passaggio, altri gli invitati, ed ancora gli invitati che non sono venuti e tutti li cercavano. C'è chi ha chiesto l'autografo alla persona sbagliata, chi non sapeva cosa disegnare e ha fatto cose stupende, chi non ci ha lasciato i suoi disegni, che erano così belli, chi è venuto, ma poi non ha più voluto disegnare." Nota mia personale: quello che non ha lasciato i disegni è Napo degli Uochi Toki, questo va detto che nel tempo vi devo insegnare un paio di cose sparse, per ora prendete nota. Miss Spadoni chiude così: "Al MI AMI abbiamo occupato il suolo pubblico. Non si spiega perchè io, Silvia e Laura avessimo bisogno di un gazebo per accogliere gli artisti, d'altronde stava solo diluviando. I due poliziotti ci guardavano allibiti da tale esigenza, come se la pioggia fosse una nostra impressione." Ancora una nota, ce ne sarebbero mille: l'episodio "Io poliziotto prendo te gazebo e ti multo" è finito con un verbale per sfruttamento indebito di suolo pubblico intestato alla sempre necessaria Alessandra Maculan, Head of Production. E poi fiumi di racconti che al momento non ho voglia di sforzarmi di trasformarli in parole da monitor. Chi c'è stato c'è stato. Chi no farà di tutto per esserci appena possibile. Sempre meno soli, quasi mai. Sempre più sogni, quelli sempre.

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L'articolo MI AMI 09: Vietato l'ingresso agli addetti di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2009-06-28 00:00:00

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