Ovo - La musica del cuore, 09-05-2011

Bruno Dorella non è tipo da risposte banali: partendo dagli OvO, si può arrivare ovunque. Il nuovo album e il cambio di etichetta, ma anche le differenze tra suonare in Europa e in America, l'uccisione di Bin Laden e la fine del mondo nel 2012. Tutto e il contrario di tutto, nell'intervista di Stefano Fanti.



Iniziamo facendo il punto della situazione: eravate in giro in questi giorni, giusto?
Siamo tornati dalla prima parte del tour europeo di presentazione di "Cor Cordium", che ci ha portati in Europa Centrale (Slovenia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Belgio, Svizzera, un po' di Italia) e mercoledì (11 maggio, NdR) partiamo per la seconda parte (Irlanda, Gran Bretagna, Romania), poi d'estate suoneremo anche in Italia.

Com'è andata? Prime impressioni del live con i pezzi nuovi?
È andata molto bene, i pezzi nuovi sono più complessi e non ci sono molti momenti per rifiatare, quindi all'inizio temevo un po' per la "prestazione", ma siamo rimasti soddisfatti. È stato curioso vedere come il nostro pubblico abituale si mischiasse con i nuovi adepti che ci hanno conosciuti grazie a Supernatural Cat.

Tanti capelli lunghi immagino... Visto che la citi, com'è nata questa collaborazione con la SNC?
Capelli lunghi, maglie di gruppi stoner e cannoni si mischiavano con creste, maglie colorate dei Lightning Bolt e degli Agoraphobic Nosebleed. La collaborazione con loro nasce da un'idea di Stefania. Cercavamo una nuova etichetta, possibilmente europea. Non mi veniva in mente niente, quando Stefania se ne esce con SNC. All'inizio l'idea mi sembrava bizzarra, poi un giorno ho mandato loro un sms e, con immensa sorpresa, mi hanno detto che anche loro avevano pensato di contattarci. Magici incroci.

Quindi seguivate già l'etichetta... Vi piacciono gli altri gruppi?
Entrambi conoscevamo l'etichetta, da tempo si pensava di fare qualcosa coi Morkobot. Stefania seguiva i Lento ed era una fan di Malleus. Poi ovviamente conoscevamo gli Ufomammut, che sono uno dei pochi gruppi italiani che, come noi, gira all'estero ed è rispettato. Non conoscevamo gli Incoming Cerebral Overdrive, che sono una bella cartella in faccia. Oltretutto, al contrario del mito che li circonda, sono tutte persone molto simpatiche e alla mano.

La collaborazione con i Morkobot è ancora viva? A mio parere sarebbe una vera bomba.
Sì, ne parliamo da molto, dobbiamo solo trovare il tempo per trovarci. Cosa non facile a causa degli impegni di tutti, ma è la prossima voce nell'agenda OvO. Se tutto va bene, registriamo ad Agosto.

Mi state dando una notiziona, la curiosità ora è enorme. Rimanendo sul disco: uscirà in cd e vinile super limitato come è tradizione per SNC. Voi siete collezionisti o comunque feticisti del vinile?
Non siamo collezionisti né feticisti del vinile. Lo amiamo, certo, ma personalmente trovo interessante ogni formato. Il vinile è il mio preferito, ma il cd è comodo e può raggiungere un range di frequenze più ampio; la cassetta è un formato violentissimo che mi piace anche parecchio; l'mp3 con la sua assenza di fisicità permette di avere molti dischi. Insomma, amiamo il vinile, ma non solo. Non amo particolarmente i collezionisti fanatici, tipo quelli che si comprano i dischi e non li ascoltano. Avere tanti dischi non è collezionismo. I dischi vanno ascoltati e consumati.

Facciamo un passo indietro: è terminato il rapporto con la Load. Come è stata la collaborazione con loro? Le porte sono rimaste aperte?
Ci eravamo sentiti per la produzione di "Cicatrici" (2004), ma ai tempi non siamo riusciti per motivi di tempistica. Poi Ben McOsker (il fondatore della Load, NdR) è venuto a vederci a Providence nel 2005 e ci ha chiesto di fare un disco per lui. Da lì è uscito "Miastenia" (2006), che ha avuto una buona visibilità. Poi purtroppo Ben ha avuto vicissitudini personali che lo hanno obbligato a prendersi un lavoro dalle 9 alle 5 e dedicare meno tempo all'etichetta. Il risultato è stato che il nostro miglior disco prima di "Cor Cordium", "Crocevia", non ha avuto una buona promozione. Abbiamo anche avuto problemi nel reperire il disco e abbiamo fatto un tour di 2 mesi praticamente senza averlo. A quel punto abbiamo guardato altrove. Da parte nostra il rispetto per Ben e la Load è immutato e non escludo di fare cose insieme in futuro. Spero sia lo stesso da parte sua.

Tornando ai concerti, mi interessava capire la tua opinione riguardo alle differenze tra il suonare in Italia o fuori. Non in generale, ma proprio a livello di tuo approccio e sensazioni personali.
Ogni posto, ogni concerto, ogni pubblico è diverso. Posso dire, in generale, che in Italia è facile trovare ostilità verso cose come OvO, che "sfidano" l'audience. Ma è lo stesso anche in Germania o Olanda, dove a tutto questo si aggiunge anche una maggiore freddezza, dovuta al carattere della gente a quelle latitudini. Ma sia in Italia, sia in Europa, ci possono essere risposte diversissime. I Paesi scandinavi sono particolarmente curiosi: la reazione del pubblico non è calda come in Italia e a volte ti chiedi se non gli stai facendo proprio schifo. Poi magari, a fine concerto, ci sono due minuti di applausi e vendi 50 cd. La vera differenza è tra l'Europa e gli USA: in America sembra che la gente venga davvero apposta per il concerto e voglia essere coinvolta, sfidata. Rispondono bene ad ogni tentativo di coinvolgimento e provocazione. Sono competenti, conoscono i gruppi, le etichette, i dischi, non sono lì per bere con gli amici e "far serata", ma per vedere il gruppo.

Sembra quindi che negli USA ci sia meno superficialità.
Una volta suonavo molto in mezzo al pubblico, obbligandolo a spostarsi, talvolta cercando il contatto con le persone. Questo infastidisce molto il pubblico tedesco, ad esempio. Diverse volte ho avuto piccoli problemi, una volta un tizio mi ha urlato "You are raping music" e mi ha staccato il jack del basso. Gli ho tirato un cazzotto, l'ho steso e ho ripreso a suonare. In generale credo che in America stiano più attenti al concerto e apprezzino di più la performance e le cose diverse dal solito, mentre in Europa cerchino conferme di quello che già sanno, rifiutando il diverso. Quando poi una cosa viene sdoganata dal mercato americano, allora viene accettata anche qui.

È interessante questa cosa, rappresenta un po' il lato americano lontano dalla volontà di farsi comandare: vuol dire che non sono tutti lobotomizzati.
Sono lobotomizzati in modo diverso da noi. Ad esempio, trovo che anche noi Europei dell'Ovest abbiamo perso un po' di capacità critica. Infatti è interessante parlare con le persone dell'Europa dell'Est, che ragionano in maniera diversa, molto critica, talvolta fanno domande anche scomode. Era così anche in Italia un tempo, vai a vedere le interviste sulle riviste degli anni '70: che brio, che dialogo, che domande scomode e che risposte schierate! Non esisteva il politicamente corretto. Mi diverto molto a leggere queste interviste e ritrovo un po' di questa attitudine in quelle che facciamo per zines o riviste dell'Europa dell'Est. Tornando agli americani, ne trovi di incredibilmente lobotomizzati, ma anche di molto critici e informati. Prendiamo l'esempio della morte di Bin Laden: è esemplificativa del tempo che viviamo e del tentativo maldestro di manovrare l'informazione, della quale allo stesso tempo si ha anche paura, perché può sfuggire di mano, come è già successo diverse volte ultimamente.

Cambiando discorso, voi vivete ancora a Berlino?
No, dopo 4 anni io mi sono trasferito a Ravenna lo scorso settembre e Stefania mi ha appena raggiunto. Mi piace cambiare città abbastanza spesso.

Com'è stato il ritorno? le differenze con Berlino sono ancora forti?
Berlino è Berlino. Per quanto la si possa criticare, resta la città più viva d'Europa, che non ha paragoni con nessun'altra per quantità di cose che vi succedono. Le differenze sono ovvie: come quantità di input culturali facciamo due passi indietro, come livello di vita politica e sociale passiamo direttamente dal Paradiso all'Inferno, ma ne guadagniamo in clima, cibo, relax e qualità della vita.

Ma da quest'inferno si può intravedere una risalita?
Ci vorranno decenni per recuperare il danno morale, politico e culturale subito dall'Italia durante i governi Berlusconi-Prodi. Non credo faremo in tempo a vedere un'Italia migliore, forse i nostri figli.

Veniamo al disco. "Crocevia" lo avevate registrato a New York, "Cor Cordium", invece, dove nasce?
"Cor Cordium" nasce nella pace del piccolo paesino di Lari, vicino a Pisa, dove Mirko Mencacci (fonico famoso nel cinema) ha aperto un delizioso studio in cui si lavora benissimo. Ci avevo già registrato un paio di dischi dei Bachi da Pietra, sempre con Ivan Rossi, che ha registrato i miei principali dischi negli ultimi anni, e ci sono tornato con gli OvO. Ivan è di una professionalità devastante sia per la sua conoscenza del mestiere, sia per la disciplina che riesce a dare al gruppo e al lavoro. Siamo rimasti concentrati per tutto il tempo delle registrazioni, abbiamo buttato via pochissimo, il che non vuol dire che siamo stati autoindulgenti, ma che ogni cosa è stata ben ponderata.

Il filo conduttore del disco è Percy Bysshe Shelley. Come mai questa scelta?
In realtà il filo conduttore è l'espressione "Cor Cordium", trovata da Stefania mentre sfogliava un libro di turismo cimiteriale (!!!) sulla tomba di Percy Shelley. Lui è stato seppellito a Roma, al Cimitero degli Inglesi, dopo la sua morte per naufragio in acque italiane. Ci piacciono i poeti inglesi dell'epoca (Shelley, Byron soprattutto, Keats), ma a scatenare la nostra fantasia è stato il Cuore, nelle sue molteplici accezioni.

Come va interpretata l'espressione "Cuore dei Cuori"?
"Cuore dei Cuori" è una frase troppo astratta per essere definita o interpretata. È un punto di partenza, non di arrivo. Noi diamo dei segnali: intanto abbiamo comunque sottolineato che c'è di mezzo Shelley, con la sua poesia, la sua biografia, il suo tempo. Poi ci sono i disegni di Stefania, che hanno ispirato il lavoro portato avanti da Malleus. Quei disegni dicono delle visioni di Stefania e del momento che stava attraversando. Naturalmente tutto questo va elaborato dall'ascoltatore: non c'è niente da capire, sono solo spunti per il viaggio personale che ognuno farà ascoltando la musica, osservando i disegni, interpretando a modo proprio i nostri segnali.

Il cuore come mano tesa verso un'umanità in disfacimento...
Volendo. Se ce lo vedi, vuol dire che c'è.

Il primo pezzo si chiama "Il lungo computo". Ho letto che Stefania è interessata ai Maya, quindi qual è il vostro approccio verso la materia 2012?
Guardiamo alla cosa con interesse ma anche con molta ironia. Probabilmente avverrà un cambiamento molto importante, più che una fine vera e propria. Stefania sta approfondendo questo tema soprattutto come ?Alos, il suo progetto solista, che ha risvolti ancor più sciamanici.

Quindi c'è in ballo un disco nuovo di ?Alos su questo tema?
?Alos ha già iniziato ad affrontare il tema in "Yomi- L'Oscura Terra dei Morti", e forse anche nel prossimo disco, ma soprattutto nelle performance dal vivo.

Ha in programma qualche performance particolare? Puoi dirmi di più o è ancora "in lavorazione"?
Sta portando avanti una serie di performance abbastanza sciamaniche, il discorso Maya - 2012 è solo una parte della sua ricerca, che si muove su binari guidati dall'istinto e da un legame naturale con gli archetipi, come tutto quello che fa. Non credo che ci sarà nulla di dichiaratamente legato al 2012, ma è parte del suo immaginario e della sua estetica

Il secondo pezzo si chiama "Nosferatu": alla prima edizione del MiOdi avevate sonorizzato il film di Murnau, è un'esperienza che rifareste? Con che film? Io ho sempre trovato in voi qualcosa di vicino a Carpenter. In particolare, credo che la colonna sonora de "Il signore del male" avreste potuto farla voi
Quel pezzo è nato proprio per la sonorizzazione del "Nosferatu" di Murnau. È un'esperienza non ancora conclusa, credo che lo miglioreremo e lo rifaremo. Senza dubbio ci piacerebbe tantissimo fare la colonna sonora per un film horror e credo ci riusciremmo molto bene, unendo l'attitudine OvO alle precedenti esperienze che ho avuto coi Ronin con le colonne sonore.

Dicevi che suonerete in Italia dopo l'Europa. Avete in programma qualche performance particolare in contesti inusuali o seguirete "semplicemente" il tour?
Per ora abbiamo concerti in luoghi normalmente adibiti a questo scopo. A causa dei limiti di decibel, che ultimamente sono stati imposti a chiunque organizzi musica, è diventato difficile per noi uscire dai posti classici, che hanno buoni impianti audio e insonorizzazione. Basta suonare a volume un po' alto per essere fuori dai limiti e ormai sono in pochi a rischiarsela. Peccato, perché si è ucciso un bel modo per fare musica, ma spero di trovare qualche soluzione per riuscire ugualmente a fare concerti in posti insoliti.

Hai qualcosa in programma con Bar la Muerte?
Poche cose ma ben mirate, che è l'unico modo di sopravvivere oggi come oggi (e ne approfitto per scusarmi con tutti i buoni gruppi che mi mandano demo anche molto interessanti, ma che non posso produrre per non rovinarmi definitivamente). Farò il vinile de "Il Nuovissimo Mondo" di Bologna Violenta, se lo merita, è stato il best seller degli ultimi anni. Poi inizierò una collaborazione con la neonata Tarzan Records, su alcune uscite di ?Alos. La prima sarà un 7" insieme a Xabier Iriondo. C'è anche in preparazione il nuovo ?Alos, ma potrebbe anche uscire per un'etichetta americana, stiamo a vedere.

A proposito di etichette: una per cui ti piacerebbe tantissimo uscire?
Con SNC ci stiamo trovando molto bene, non sento il bisogno di altre etichette al momento. Le mie etichette preferite a parte Load sono Relapse/Release, Neurot e Southern Lord.

A chi affidereste dei remix?
Affiderei i remix a Kind Midas Sound, se potessi scegliere. È una cosa che mi interessa sempre molto.

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L'articolo Ovo - La musica del cuore, 09-05-2011 di Stefano Fanti è apparso su Rockit.it il 2011-05-16 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • giusy.elle 11 anni fa Rispondi

    Intervista interessante: da gustare le risposte, ma anche intelligenti le domande! Complimenti ad entrambi. GiusyL.

  • telemark 13 anni fa Rispondi

    Dal vivo a Recanati(MC)all'Artika Festival 2011!!

    Venerdì 17 giugno al chiostro della Chiesa di S.Agostino con BE FOREST, IL BUIO, TAGLIABUIO e molto altro ancora...

    Ovviamente gratis!!!

    artikafestival.it


    (Messaggio editato da telemark il 21/05/2011 09:57:18)

  • 9filippopapetti9 13 anni fa Rispondi

    tra i migliori in italia!