Se credevate che i file caricati su Dropbox fossero totalmente privati e riservati... be', vi sbagliavate.
Il servizio di cloud storage è stato accusato di censura dei contenuti protetti da copyright, e quindi è stato anche accusato di scansionare e controllare il contenuto delle cartelle archiviate dagli utenti.
A fare emergere il caso è stato Darrell Whitelaw, un utente Dropbox che ha pubblicato su Twitter lo screenshot del messaggio di errore comparso quando ha tentato di condividere il link a un proprio file.
wow. @dropbox DMCA takedown in personal folders . . . this is new to me. pic.twitter.com/fSKxJUrFus
— darrell whitelaw (@darrellwhitelaw) 30 Marzo 2014
Il link era stato inviato ad un altro utente tramite messaggio privato, spiega Whitelaw, e Dropbox l'ha eliminato immediatamente. Dropbox conferma la rimozione, che è legale secondo le leggi americane, ma rassicura sulla riservatezza dei dati. Il dubbio sulla questione nasce dal fatto che Dropbox censuri i file, e che questo dimostri che tali file non sono proprietà dell'utente ma di dominio del servizio. Sempre tramite Twitter, Dropbox ha risposto a Whitelaw confermando di aver eliminato il file come la legge impone, ma negando di avere utilizzato algoritmi di scansione automatica dei contenuti privati degli utenti, poiché il blocco dei link avviene solo nel caso in cui l'hash del file condiviso corrisponda a una risorsa già censurata in precedenza previa apposita richiesta da parte dei detentori del diritto d'autore. Insomma: la censura avviene solo nel caso in cui il file viene condiviso tramite link.
(via)
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L'articolo Anche Dropbox contro la pirateria di Redazione è apparso su Rockit.it il 2014-04-01 16:17:34
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