Il biglietto elettronico risolverà il problema del secondary ticketing? Sì, secondo gli Iron Maiden

Per il loro nuovo tour gli Iron Maiden sono riusciti a ridurre del 95% la vendita dei biglietti nei siti di secondary ticketing

Biglietti ticket concerti
Biglietti ticket concerti
03/03/2017 - 13:01 Scritto da Sandro Giorello

Mai come in questo momento quello del secondary ticketing è diventato uno degli argomenti più dibattuti per gli addetti ai lavori del settore musicale italiano. È stata varata una legge apposita e abbiamo visto i primi tentativi da parte degli artisti nostrani per affrontare il problema. Va detto che anche dall’estero non sono mai arrivati segnali così positivi a riguardo, ma ora sembra che qualcosa stia cambiando.

Ieri gli Iron Maiden hanno diffuso la notizia di essere riusciti a ridurre del 95% la vendita dei biglietti nei siti di secondary ticketing. Intervistato da Billboard il manager della band, Rod Smallwood, ha commentato questo traguardo come "un risultato incredibile e una vittoria per tutti coloro che vanno ai concerti”. Alla base di questo successo c’è l’utilizzo del cosiddetto “paperless ticket”, un biglietto elettronico che può essere valido solo se chi l’ha comprato si presenta sul luogo del concerto con un documento di identità e la carta di credito con cui ha effettuato l’acquisto.


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Ad oggi alcuni dei maggiori siti di secondary ticketing - Getmein, Seatwave e Stubhub - hanno deciso di non ospitare sui loro database i biglietti del "The Book of Souls Tour” che partirà in Inghilterra il prossimo 4 maggio. L’unico sito che non ha voluto collaborare è stato Viagogo dove sono comparsi 207 biglietti, diventati subito oggetto di indagini da parte delle autorità competenti. Si tratta quindi di un numero minimo, a maggior ragione se confrontato con il fatto che, per il loro tour precedente del 2011, gli Iron Maiden avevano registrato più di 6,000 biglietti derivanti dal mercato secondario.

Il “paperless ticket” sarà quindi l’arma vincente contro il bagarinaggio online? Smallwood è consapevole che un sistema simile implichi passaggi aggiuntivi che potrebbero complicare sia l’acquisto che l’accesso ai concerti ma, per lui, i numeri parlano chiaro. Secondo le sue stime questo tour non ha fatto arrivare nelle casse dei bagarini più di un milione di dollari.

Siamo deliziati dal fatto che i biglietti paperless e le altre misure che abbiamo introdotto qui in UK siano divenute un forte deterrente per bagarini e falsari” - ha dichiarato il manager in un comunicato stampa - “Ma vogliamo ringraziare i nostri fan per il loro instancabile supporto e la loro pazienza. Capiamo che la nostra policy restrittiva costringe i fan a un passaggio in più nel procedimento di acquisto dei biglietti, ma i risultati parlano da soli e credo che tutti possano concordare sul fatto che ne è valsa la pena”.

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