Della cosiddetta morte dell’album, ovvero che con l’arrivo della digitalizzazione musicale non c’era più bisogno di racchiudere le canzoni in un’unica opera, se ne è parlato per moltissimi anni. Nel frattempo le piattaforme di streaming hanno preso piede, ed è pure morto l’mp3, ma diciamo che l’album continua a resistere.
Parallelamente, però, stiamo assistendo ad un utilizzo sempre più creativo dei brani singoli, anche in Italia. Da Sfera Ebbasta fino a Thegiornalisti, ormai è facile che un artista pubblichi un nuovo brano fregandosene, poi, di inserirlo in un album. Sembra che stia ritornando la passione per il singolo, proprio come succedeva trenta-quarant’anni fa, e l’account Instagram Vinyl From Italy Est. 1982 ha deciso di rappresentare ancora meglio questo momento.
Come suggerisce il titolo, si tratta di vinili italiani più che recenti ma con una copertina pensata come se fossero usciti nel 1982. Trovate “9 maggio” di Liberato, “Italia uno” di Enzo Dong, “Fantino” di Capibara, oppure “Stormi” di Iosonouncane con “Il corpo del reato” sul lato b.
Non mancano gli LP come “Aurora” de I Cani, “Album” di Ghali, “Lungomare paranoia” di Mecna. La pagina è nata da poco più di un mese ma conta già 18 copertine, le trovate tutte qui.
---
L'articolo Da Iosonouncane a Calcutta, i vinili italiani di oggi come se fossero usciti negli anni ‘80 di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2017-07-04 10:32:00SUGGERITI
COMMENTI