Le coccinelle hanno paura degli AC/DC

Secondo una ricerca dell'università del Mississippi l'ascolto continuato di musica ad alto volume blocca le coccinelle, ma non i parassiti.

16/07/2018 - 15:24 Scritto da Vittorio Farachi

Le coccinelle hanno davvero paura degli AC/DC? No, non proprio. Ci scusiamo per il titolo ma era troppo forte la tentazione, anche se il concetto non è del tutto sbagliato. Una ricerca universitaria ha confermato infatti che il rock n roll risulta una fonte di inquinamento acustico sufficientemente efficace da rallentare, e in alcuni casi fermare, le attività di insetti come le coccinelle, utilizzate in agricoltura per combattere gli afidi.  

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"Rock n roll ain't music pollution" cantava appunto Brian Johnson, dall'omonimo brano contenuto in "Back in black". E proprio da quel brano è partita la ricerca di Brandon Barton, professore di biologia all'università del Mississippi, che, come ha dichiarato allo Starkville Daily News, mentre ascoltava la canzone ha iniziato a pensare "ferma, questa potrebbe essere un'ipotesi dimostrabile". La legge n. 447/1995 art. 2 definisce l'inquinamento acustico come: “l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”. Ecco, la prima cosa che viene da pensare a sostegno della tesi del professore e contro (non ce ne vogliano) gli AC/DC è che sì, se mi ascolti "Back in black" per 24h a 110 dB certo che provochi disturbo al riposo, alle attività umane, all'ambiente abitativo e tutto il resto. Se così non fosse non avremmo centinaia di residenti che, in nome del diritto al riposo, mandano ogni fine settimana segnalazioni su ogni locale, discoteca, festino e concerto. Niente contro il diritto al riposo dei residenti, chiaramente, ma vista la ragione sociale della testata abbiamo la tendenza a stare dalla parte di chi mette musica.

La ricerca però non ha niente a che fare con tutto questo. Il professor Barton e i suoi studenti hanno analizzato il comportamento di una colonia di coccinelle in una piantagione di soya infestata dagli afidi, prassi utilizzata in quasi tutte le coltivazioni su piccola e grande scala per prevenire in maniera naturale e responsabile le infestazioni delle piante. Risultato? Le coccinelle svolgono indisturbate il loro ruolo di mangia parassiti in situazioni normali, il risultato cambia invece nelle coltivazioni in oggetto dell'esperimento. Dopo ore e ore di ascolto continuato di Guns n Roses, AC/DC, Black Sabbath e tutti gli altri gruppi preferiti di tuo zio le coccinelle hanno rallentato la loro attività, fino a fermarsi del tutto in alcuni casi. La cosa ha però lasciato indisturbati afidi e piante, che invece pare abbiano dimostrato un certo entusiasmo, specialmente per gli stessi AC/DC. Gli afidi pogano e si divertono quindi, mentre le coccinelle preferiscono il country, che le stimola a mangiare un sacco di afidi. La spiegazione del fenomeno è che probabilmente le onde sonore dei brani ad alto volume simulano la presenza di predatori, mettendo gli insetti in un continuo stato di allerta che ne riduce l'efficacia verso gli afidi. 

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L'articolo Le coccinelle hanno paura degli AC/DC di Vittorio Farachi è apparso su Rockit.it il 2018-07-16 15:24:00

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