Rivoluzione di Baglioni a Sanremo: non più Big e Nuove Proposte ma un’unica categoria

Claudio Baglioni rivoluziona il Festival di Sanremo annunciando un’unica categoria in gara: finisce la distinzione tra Big e Nuove Proposte.

Qualche mese fa Claudio Baglioni, dopo il rincorrersi di molte voci, ha confermato il suo ritorno al timone del Festival di Sanremo sia come direttore artistico che come conduttore. Il cantautore non ha però nessuna intenzione di proporre una copia di quel che ha fatto nell’ultima edizione, e lo specifica in un lungo post scrivendo: “Avrei potuto lasciare. E, invece, ho scelto di raddoppiare […] Per me, però, raddoppiare non significa, semplicemente, replicare. Questo perché a me non interessa solo un ‘nuovo Sanremo’: mi appassiona un ‘Sanremo nuovo’. Un Sanremo, cioè, che abbia qualcosa di inedito, nel senso di interessante, avvincente, magari addirittura sorprendente, da dire e lo dica nel modo migliore possibile”. E così, ecco una grande novità: non più Big e Nuove Proposte in gara, ma un’unica categoria.



Con ‘raddoppiare’ Baglioni intende creare un festival della durata di due settimane: una a dicembre dedicata ai Giovani e l’altra, quella tradizionale, a febbraio. La prima settimana sarà composta da sei serate (quattro selezioni e due finali), trasmesse in diretta su Rai Uno, in contemporanea su RadioDue e in differita su Rai 4 e ancora in replica su RaiUno, e saranno esclusivamente dedicate a giovani emergenti, tra i 16 e i 36 anni non ancora compiuti. La rivoluzione baglioniana porterà quindi le migliori Nuove Proposte a gareggiare insieme ai Big: “per la prima volta nella storia recente di Sanremo”, scrive Baglioni, “i due vincitori del Festival Sanremo Giovani, saliranno sul palco dell’Ariston e avranno le stesse possibilità di vincere il concorso di tutti gli altri cantanti e addirittura “raddoppiare” la vittoria”.

L’artista romano spiega così la motivazione di questa scelta, che tra l’altro Rockit aveva proposto più di un anno fa come idea per migliorare Sanremo: “È quella che ho sempre pensato dovesse essere l’evoluzione naturale del Festival di Sanremo: un’intera settimana dedicata ai giovani. Del resto, chi più di un giovane, può rappresentare una novità? Forse perché ho firmato il mio primo contratto discografico che non ero ancora maggiorenne (tanto è vero che dovette controfirmarlo, per garanzia, mio papà) e so bene cosa significa difendere la propria identità, il proprio linguaggio, la propria idea di musica per riuscire a diventare i musicisti che, dentro di noi, sentiamo di essere”. E aggiunge: “Personalmente, ho sempre trovato un po’ discriminante la contrapposizione simultanea tra Big e Nuove Proposte. Ho continuato a sentirla come una suddivisione concomitante che non faceva altro che fissare delle categorie che, rispetto al valore e alla bellezza delle canzoni, non hanno alcun senso. Il confronto diretto è tra parole, musica, interpretazione, arrangiamento, emozione. Credo che quel diciassettenne che mi assomiglia molto e che firmò il suo primo contratto discografico da minorenne, avrebbe sognato una simile condizione, una possibilità come questa. E ora che quel diciassettenne è cresciuto ed è diventato, 50 anni dopo, per la seconda volta, Direttore e “Dittatore artistico” di Sanremo, spera di poter regalare questa aspirazione a qualcuno che verrà. In nome della musica, nella più importante mostra musicale del nostro Paese, conosciuta e seguita in molti paesi del mondo. Sanremo 69 raddoppia e ribalta. E ritenta la sorte. Signore e Signori, fate il vostro gioco”.

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L'articolo Rivoluzione di Baglioni a Sanremo: non più Big e Nuove Proposte ma un’unica categoria di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2018-07-25 09:16:00

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