Pierpaolo Capovilla - Tutti i testi Obtorto collo

Tutti i testi del nuovo album di Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori)

Tutti i testi del nuovo album di Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori)
Tutti i testi del nuovo album di Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori) - Pierpaolo Capovilla

"Obtorto collo" è il primo disco da solista di Pierpaolo Capovilla, che sarà pubblicato il 27 maggio su etichetta Virgin/La Tempesta per Universal Music. Capovilla sarà ospite sul palco Pertini del MI AMI festival 2014 domenica 8 giugno. Ecco tutti i testi di "Obtorto collo" in anteprima.

INVITAMI

invitami
invitami da te
questa sera
ti porto un mazzo di fiori
una bottiglia di vino
forse ho due canne
da qualche parte
invitami
invitami da te
nel tuo spazio
nella tua vita
questa sera
io vorrei dirti cose
che non dico mai
ma che vorrei tanto dire
pensare, sperare, ogni giorno
invitami
invitami a cena
questa sera (pago io)
ti porto in un posto grazioso
senza pretese, vicino a casa mia
l'atmosfera è intima
il servizio è puntuale
che ne dici?
la metropoli
incomincia a starmi stretta
in campagna
la gente è troppo ignorante
io non mi riconosco più
in questi luoghi
e in queste circostanze
io vorrei dirti cose
che non dico mai
ma che vorrei tanto dire
pensare, sperare, ogni giorno
io non ho paura
me ne frego della gente
di ciò che crede o pensa di sapere
dello schifo che hanno nell'anima
nei loro cuori di cane
abbaiano
abbaiano e basta
io vorrei dirti cose
che non dico mai
ma che vorrei tanto dire
pensare
sperare
ogni giorno

IL CIELO BLU

il cielo
il cielo blu
dove le nuvole
come profughi
scappano via
ma
senza
troppa fretta
il cielo
il cielo blu
il mare
il mare dei tuoi occhi
dove l'amore
come un naufrago
si è perso tempo fa
e non ritorna più
la terra
dove crescono le città
dove la mia persona
indaffarata
e preoccupata
attende la sera
per bere qualcosa
e poi, e poi
la notte
povera vedova
luna nuda
aspetta che
sorga il sole
per andarsene via
dall'altra parte del mondo

DOVE VAI

che cosa sono diventato
cosa mai diventerò
e poi perché?
perché - perché
vorrei andare via
vorrei ricominciare
sempre tutto da capo
ma non so perché
perché - perché
che cosa è accaduto
nelle nostre vite che
non ci lascia più stare
non ci tormenta - è vero
ma lo senti che c'è
dove vai
cosa fai
con chi esci
con chi ti confidi
e quando ti confidi
che cosa pensi
che cosa senti
che cosa provi
vorrei rimuovere
vorrei dimenticare
gli ultimi vent'anni
o almeno i giorni
che fanno più male
che cosa sono diventato
cosa mai diventerò
e poi perché?
perché - perché
dove vai
cosa fai
con chi esci
con chi ti confidi
e quando ti confidi
che cosa pensi
che cosa senti
che cosa provi

COME TI VORREI

ti ho scritto una lettera
e l'ho buttata via
come ti vorrei
scende la sera
e il cielo imbarazzato
arrossisce di vergogna
come ti vorrei
guardo dentro me
e vedo solo te
mi basta un tuo sorriso
uno soltanto
per sentirmi bene
per mesi … mesi
in quel sorriso
c'è tutta la bellezza del mondo
anche di più
ti ho scritto una lettera
e l'ho buttata via
come ti vorrei
per il momento
quando mi sento solo
io mi accontento
di confidare il tuo nome
alle pareti, a voce alta
come se fossi qui
nei risvegli dell'estate
nelle sere tristi d'autunno
negli inverni del cuore
nelle primavere
così lontane, così vicine che ...
non è mai abbastanza
come ti vorrei
mi basta un tuo sorriso
uno soltanto
per sentirmi bene
per mesi … mesi
in quel sorriso
c'è tutta la bellezza del mondo
anche di più
come ti vorrei
ma per quanto io cerchi
fra milioni di parole
vorrei dirti cose
così semplici che ...
che quasi sempre
preferisco stare zitto

IRENE

guardami
guardami negli occhi
e dimmi la verità
parlami e non fingere
non fingere mai
non fingere mai e poi mai
oppure tienimi in disparte
e prendimi in giro, deridimi
sussurra in giro di me
tutti i tuoi pregiudizi
che sono così grandi
che li vedi camminare
per le strade della mia città
la tua città
la nostra città
guardami
guardami negli occhi
e dimmi la verità
guardami negli occhi
e non fingere mai
e non fingere mai e poi mai
mi chiamo Irene
e sono bella
e vado a scuola
sono anche molto brava
anche se vivo in una roulotte
che differenza fa?
andiamo
dimmi la verità
guardami e non fingere
non fingere mai
non fingere mai e poi mai
Irene io ti guardo, sai
non puoi sapere con che dolore
ti seguo con lo sguardo
mentre cerchi di nasconderti
per sembrare uguale a tutti gli altri

BUCHAREST

me ne vado via
non mi vuole più vedere
non ritornerò mai più
dimentica, se puoi
dimentica Bucharest
non è facile, lo so
ma non è impossibile
se vuoi - se vuoi
resta qui con me
non avere più paura
non illudermi mai più
quante sconfitte
dovrò ancora sopportare
quante indifferenze
ma è la tua indifferenza
quella che temo di più
è una tempesta di neve
sulle le vie della città
che se ne frega di me
se ne frega di noi
se ne frega del mondo intero
e delle stelle nel cielo
anche se non so
dove andare
cosa fare
cosa dire
cosa pensare di te
di me, di noi
di tutti quanti
quante sconfitte
dovrò ancora sopportare
quante indifferenze
ma è la tua indifferenza
quella che temo di più
è una tempesta di neve
sulle le vie della città
che se ne frega di me
se ne frega di noi
se ne frega del mondo intero
e delle stelle nel cielo
Bucharest, per me
sei una città come un'altra
ci puoi vivere, ci puoi morire
ci puoi fare all'amore

QUANDO

quando
un uomo è come te
tornavi a casa così tardi che
pensavo non tornassi più
ma tornavi - tornavi
e quando
spogliato il cuore di ogni scrupolo
e di quel po' d'amore che
io lo so, vi alloggia ancora
mi dicevi cose che imparasti
in qualche inferno tuo
passato - presente - futuro
quando
un uomo è come te
volevi e poi volevi
e vuoi ancora il mio corpo
che neanche una bestia
si comporta così
quando
un uomo è come te
ti maledice, perché piangi
perché hai paura, e perché credi
che l'amore non c'entri più niente di niente
quando infine, raccolte poche cose
quelle più essenziali
in quella borsa di velluto blu
che comprammo insieme
a Trastevere, ricordo bene?
giurasti che mi avresti uccisa
e gettata via da qualche parte
soltanto allora compresi
in che guaio mi ero cacciata
mi dicevi cose che imparasti
in qualche inferno tuo
quando
un uomo è come te
sta bene in galera
mi dispiace sai
la sventura non è bello augurarla a nessuno
nemmeno a te
che ci sei caduto come un sasso
lanciato con vigore, da un ragazzino
in uno stagno
ma tanto meno a me
che ti sono stata vicina
con tutta la fiducia di cui ero capace
che pensavo ad ogni ora
a quegli occhi blu
quei due piccoli cieli
sospesi in quel viso teso e buio
come sempre
ma quando un uomo è come te
le speranze diventano
incubi giornalieri
i sogni si infrangono in questi quartieri
e alla mestezza e al chiarore del giorno
subentrano notti cupe e piovose
ti viene voglia di morire
perché no?
morire
quando un uomo è come te
non c'è niente da fare
ascolta
avvicinati
voglio dirti un segreto
io, sono una donna - io
non mi compri
e non mi butti via
figlio di puttana

OTTANTADUE ORE

in memoria di Francesco Mastrogiovanni

non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
l'hanno preso nel mare
ma è morto in ospedale
Francesco
non aveva
niente di male
non aveva
alcun male
ma è morto lo stesso
Francesco
ma in che paese viviamo?
dimmelo tu
in che paese viviamo?
in che paese viviamo?
ti ho visto in TV
Francesco
legato ad un letto
per ottantadue ore
ottantadue ore
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà
non sarà mai più
la stessa cosa
Francesco
non sarà

OBTORTO COLLO

non sono più me stesso
non sono più me
non sono più me stesso
non sono più me
hai un bel dire
che vince solamente
chi riesce a vincere
le sue idiosincrasie
hai un bel dire
che non importa veramente
quello che c'è nella testa della gente
che esiste intorno a noi
e che intorno a noi
sembra essere felice
ma se la guardi attentamente
scopri che dietro ai sorrisi e ai convenevoli
non vede l'ora di morire
ma che intanto vive
obtorto collo
di casa in casa
di chiesa in chiesa
di lavoro in lavoro
di famiglia in famiglia
di amore in amore
di nostalgie e rimproveri
dimentica dell'infanzia
e della sua magia
non è così?
lo sai bene
di cosa parlo
non sono più me stesso
non sono più me
non sono più me stesso
non sono più me
non è così?

LA LUCE DELLE STELLE

aurore boreali nel cielo di Torino
fantasmi nei tassì, diretti chissà dove
un giovane turista
innamorato e senza un soldo
ammira la Mole
come fosse una donna
a volte le notti ai Murazzi
... non finiscono mai
eppure è come se
non avessi mai vissuto
non avessi mai cantato
non avessi mai dedicato a te
neanche una canzone
è come se Pavese
non ci fosse stato mai
all'Hotel Roma - stanza 346
distanze siderali fra intenti e tentativi
parole sconosciute affiorano nel cuore
e sembrano volerti dire che
non c'è più tempo per le idee
come ce n'era una volta
ognuno per se - tutti contro tutti
domani in fondo è un altro giorno
eppure è come se
non avessi mai vissuto
non avessi mai cantato
non avessi mai dedicato a te
neanche una canzone
non te ne sei accorto
va bene così
la luce delle stelle
non è che un illusione
un povero barbone
le guarda
come se fossero sue
e come dargli torto
la luce delle stelle
non è che un illusione
un povero barbone
le guarda
come se fossero sue
non te ne sei accorto
va bene così

ARRIVEDERCI

arrivederci
amico mio
oppure addio
anche se piove
e se fa freddo
e senza musica
vorrei cantare con te
una canzone per noi
accetto tutto
anche la tua assenza
che m'importa
di queste moltitudini
che sciamano nei bar
e nei centri commerciali
nei cinema e negli ospedali
negli uffici postali
ogni giorno più nervosi
ogni giorno più stanchi
ed ogni giorno più infelici
ma lasciamelo dire
ogni giorno più brutti
avvelenano anche te
anche me, anche noi
che gli diamo retta
arrivederci
amico mio
oppure addio
Andrea Zanzotto comprese
fin dal principio
con chiarezza partigiana
di che pasta sono fatti questi tempi
e queste folle, immerse nelle solitudini
di San Pietro o Largo Augusto
di Piazza dei Signori o Porta Genova
della A14, del Ponte della Libertà
del Grande Raccordo Anulare
o di casa mia
ma come si fa a non amarti
maledetto paese
in cui soccombere
chi più, chi meno
in questo triste destino
comune e quotidiano
e vorrei dirti
qualcosa di tenero
tenero come un'alba
come un tramonto
una buona notte
per ferirti ancora
o una volta per sempre

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L'articolo Pierpaolo Capovilla - Tutti i testi Obtorto collo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2014-05-19 00:00:00

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