Mama Marjas - Pugliesità caraibica

In Italia una come Mama Marjas non c'è mai stata prima. Solare, spesso mascolina e al tempo stesso fedele al mood sexy del reggae caraibico. Michele Wad Caporosso ha cercato di capire come mai dopo tanti successi nella scena italiana, non abbia ancora pensato di andare a far sul serio in Giamaica, per poi finire, tra "negritudine" e "pugliesità", a parlare come fossero due attori porno nei cambi di ripresa.



Quando fai come Alborosie e te e vai dall'Italia?
Me ne andrò dall'Italia quando avrò finito la mia missione (ride, NdA).

Cioè?
Devo ancora seminare e finire il mio lavoro, poi potrò andare ai Caraibi.

Quanto ci hai messo a fare questo disco?
Ho pensato a questo disco in un anno e si è manifestato in 4 mesi...

Dove?
L'ho registrato al Boomker Studio, in un mese.

Dopo quali esperienze?
E' arrivato dopo l'esperienza di "B-Lady" e anni di incessanti live in tutta Italia "raggamuffin style", da sola con un cd in mano. E' stato anche un disco molto ispirato alla musica soul e black perchè è stato un anno difficile per me il 2011 dal punto di vista personale, quindi mi è uscito tutto il blues accumulato.

Quanto è ancora importante accumulare credibilità underground?
Troppo importante!

Perchè?
Perchè è inutile fare i dischi se non hai persone che li comprano, bisogna prima farsi conoscere e andare in giro per conquistarsi appunto la credibilità del pubblico.

Si, ma io intendo per te. In questi anni avrai cambiato parecchi riferimenti, cioè, voglio dire: per chi la fai la musica ora?
Gli artisti per come la vedo io fanno musica a 360°, faccio musica per tutti, per la gente, non solo per chi ascolta il reggae. Faccio bella musica, spero, ascoltabile da tutti e ascoltabile se comunque hai un bagaglio musicale molto vasto. In fondo se sei un cultore della musica dei neri scopri che in fondo è tutto collegato.

Quasi non ci sono neri nel reggae in Italia...
Il reggae in Italia è molto cresciuto, c'è una dancehall in ogni città e questo ha anche purtroppo i suoi lati negativi perchè comunque non tutti sono vicini al reggae perchè ne vivono la cultura quindi, di conseguenza, in molte dancehall non si respira l'atmosfera originale che c'era alle prime dancehall.

Spiega meglio...
Penso che ci voglia più coscienza e cultura da parte di chi ascolta il reggae, chi lo fa grazie a dio resiste...

Tipo?
Boom Da Bash, Fido guido, Gioman & Killacat, Brusco, Villada, Lion D e la Bizzarri family. Siam sempre noi insomma.

E le female reggae singer italiane (del passato e del presente)?
Donne ce ne sono state, anche se son sempre state un po' oscurate dai maschi, che erano tanti e soprattutto erano la normalità.

Nel reggae, la sottocultura più 'freedom' al mondo...
Le donne facevano i ritornelli e qualche pezzo solista, è importante che si abbia un'evoluzione in questo e che non ci siano maschi e femmine, ma Singer, semplicemente, bravi e che sappiano tenere il palco.

Spiega un po' il concetto di 'negritudine'...
Volevo spiegare l'attitudine a fare le cose che hanno i neri, nelle dancehall ci son sempre più persone ferme e annoiate, che non ballano, mentre se hai la negritudine non riesci a stare fermo e balli dall'inizio alla fine della festa.

Mmm...
Cercavo un termine e m'è venuto "negritudine", m'è venuto in treno. Solo dopo mesi ho scoperto che è un movimento socio-politico che davvero esiste, nato in Senegal e praticato in molti stati del terzo mondo che han subito la colonizzazione, i neri rivendicavano ai bianchi la loro superiorità ad essere neri e il fare cose che loro bianchi non riuscirebbero mai a fare (ride, NdA).

Lo sai di non essere negra?
Quello che io dico è se sei nero dentro, e tutti lo siamo visto che il primo ominide era Keniano, ti muovi come loro, ragioni come loro, parli come loro, ma in modo naturale, non c'è bisogno di forzare niente.

La Puglia oggi è un assoluto sinonimo di credibilità e di futuri possibili. Ti ricordi la Puglia di quando eri teenager?
Ehhhhh, la Puglia da teeneger era Roots & Culture (ride, NdA). Mi ricordo delle dancehall super roots, dove la dancehall più spinta era anche un po' un tabù, la sensualità di questa musica non era molto esposta, ora invece sembra quasi che si stia esagerando.

Il reggae in Puglia è ormai come la colla su una Rizzla: imprescindibile. Secondo te quale altra zona d'Italia regala questo feedback?
Bah, chiaramente la zona della Capitale, la provincia di Milano, la Calabria e la Sicilia, ma alla fine, in Italia ogni zona ha un tipo di massive, tutte calorose.

Ma, per quanto reggae, più che di Erykah Badu per questo disco è proprio di Lauryn Hill che ti sei infatuata, sbaglio?
Eheheh, Michè, lo sai che per me la maestra è la Badu. Mi ispiro molto a lei, dalla Hill ho preso il modo di gorgheggiare, che m'è sempre piaciuto, alla "Sister Act 2" (ride, NdA). Ma in questo disco ci son tutte loro, da Erykah a Lauryn a Mary j a Etta. Tutte le donne della mia musica.

L'ultima volta che ti ho vista live fu al MI AMI 2010. Con questo disco cosa stai pensando di combinare dal vivo?
Sto facendo sia band che dj-set, ma nel live è appunto compreso il dj set. Perchè è da un anno che ho il piacere di portare con me anche la dancehall queen migliori in Italia: Alevanille, esempio di professionalità e negritudine senza volgarità, quindi nella parte dj set del live Alevanille balla con Mariana, il mio alter-ego hardcore (ride, NdA).

È vero che da piccola eri brutta e ti piaceva la Carrá?
(ride, NdA). Tu lo sai bene visto che ci conosciamo da anni, ero più che brutta, molto robusta, ben 90kg, e molto frikkettona, lo sono anche adesso ma ora lo sono inside. Quindi non attiravo molto sguardi diciamo. Amavo la Carrà, cantavo le sue canzoni con la band famigliare dai 6 anni, la adoro perchè è una showgirl, è elegante, è una signora.

Non mi dire che è stata la Carrà a insegnarti che la musica può essere sensualitá?
Ma la sensualità è una cosa sottile, che non esiste senza l'eleganza e lo stile. Oggi, soprattutto nel reggae che nell'hip-hop ci son pessimi stereotipi femminili. Le femmine sono solo 'cavalle da ingroppare' e da mettere in perizoma per farle muovere davanti a te, per come la vedo io è la donna che deve mettersi il perizoma immobilizzarti sul divano e dirigere il gioco.

Più che un'intervista sta diventando una sceneggiatura hard-porno...
(ride, NdA) Ci deve saper fare e deve saper anche giocare, perchè questo modo di ballare spesso è ambiguo, bisogna avere un'altra predisposizione mentale.

Stai parlando un po' come James Brown...
Il ballare e giocare, non il farti arrapare, l'amore non si fa alla dancehall, si fa nel letto a dancehall finita.

Cambiamo discorso. Sei d'accordo che "90" ha la copertina più brutta dell'anno?
Fanculo, non ti rispondo! (ride, NdA)

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L'articolo Mama Marjas - Pugliesità caraibica di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2011-07-11 00:00:00

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