Alberto Donatelli Non calpestare il mio giardino 2009 -

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Un altro dei tanti che ci prova per la strada del cantautore pop che-in-fondo-si-sente-rock, in stile Ligabue e compagnia bella. Banali melodie finto hard-blues à la Rolling Stones ("Va Bè") e riff strabordanti sparsi qua e là per dare l'idea del rocker. Quello di Alberto Donatelli è un genere già visto e rivisto in tutte le peggiori salse, da Vasco Rossi a Marco Masini, fino al già citato Luciano nazionale, a cui Donatelli si ispira anche un po' troppo, fino ad arrivare a veri e propri copia-incolla ("Siamo Solo Il Ricordo Degli Altri!").

L'unico modo per salvarsi sarebbe avere qualcosa di interessante da dire, ma non c'è neppure questo. Dal romanticismo spiccio da bigliettino dei cioccolatini ai momenti di ribellione da scuola media in frasi come "me ne frego dei commenti tuoi, me ne frego dei tuoi occhio a con chi vai!" (da "15 Anni Fa"). Tutto ciò sfocia nel cattivo gusto in una canzone come "Merda, Vermi e Fango", degna del Grignani più tamarro.

Non è un disco ben riuscito, troppo schematico e forzato, pienamente ancorato a questa stupida idea tutta italiana del "rocker" alla portata di chiunque col giubbottino di pelle e l'occhiale scuro e la chitarra elettrica in mano, ma che canta le stesse cose della Pausini.

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La recensione Non calpestare il mio giardino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-24 00:00:00

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