Bartok The finest way to offend you 2001 - Lo-Fi, Noise, Indie

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Smarrimento. Sentimento. Sensualità. Una tripla "s" come chiave d'accesso all'appartato microcosmo destrutturato partorito dalle cinque menti dei varesini Bartòk, nuova creatura che ha visto la luce discografica grazie all'inesauribile attenzione artistica della GammaPop.

Noise'n'roll selvatico che si agita in un deserto blues contaminato da folate jazzistiche, dando vita a uno degli esordi più accattivanti apparsi di recente sulle italiche sponde.

Le sfumature sonore si muovono all'interno di una dimensione atipica fin dalla scelta dei componenti, il che vuol dire: basso, batteria, violoncello e piano.

Note che trasudano malati istinti, figli di un'atteggiamento riconducibile a formazioni culto come Morphine, Jesus Lizard e, perchè no, The Lapse.

Brani che sfuggono e si rincorrono alla ricerca di una pace che tarda a venire.

Così come il "Terzo Concerto" per pianoforte e orchestra di Bela Bartok (da cui il nome della band) é un'opera che, seppur ostica, parla a tutti direttamente, cosi' questo The finest way to Offend you é musica del nostro tempo riscattata in una luce di bellezza superiore a qualunque limitazione di mercato.

Mettiamoci che questo piccolo gioiello é stato cesellato dal tocco di David Lenci presso il Red House Recording, ulteriori conclusioni le tragga il lettore.

I Bartòk sono una rivelazione che getta basi fascinose ad aprire un percorso artistico meritevole di essere seguito con dedizione dai pochi in grado di farlo.

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La recensione The finest way to offend you di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-03-13 00:00:00

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