Giromini Redelnoir Ballate di fine comunismo 2009 - Punk, Folk, Dark

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"Ballate di fine comunismo" è un ottimo disco, nel senso che, oltre ad essere ben suonato, è veramente bello da ascoltare. Davide Giromini è riuscito a mettere in piedi - con l'abilità di un esperto polistrumentista - un album fatto di canzoni ironiche, divertenti, spesso caustiche e sfiduciate, ma mai deprimenti. I pezzi suonano a volte più ritmati e pop (vedi "Tagliate i cavi" o "Ballata di comunismo fine"), a volte più tenebrosi ed inquietanti, secondo un'impronta new wave piuttosto marcata (come in "Società dello spettacolo"). Le fisarmoniche e i violini danno un tocco folk e tradizionale alle musiche, mentre le tastiere oscillano tra sonorità anni Sessanta e sperimentazioni moderne. La voce bassa, alla Ferretti, di Giromini si interseca proficuamente con quella di Fabio Ghelli - che nel timbro ricorda quella di De André - in "E' crollato il comunismo anche in Italia" e "La marcia dei suicidi"; la collaborazione con la cantante Lavinia Mancini spicca inoltre in numerosi pezzi, tra cui segnaliamo "L'Odio" e "Peremen".

I testi, rigorosamente in italiano, sono certo uno degli elementi di maggiore interesse dell'album: lo spessore delle riflessioni intellettuali e politiche svolte dall'artista, che trova probabilmente un suo nume tutelare in Franco Battiato, non appesantisce i brani, anzi, dà loro un valore aggiunto che è raro incontrare nella scena rock italiana. Gli intermezzi parlati tra un pezzo e l'altro, inoltre, sono un tocco di genio che non fa che incrementare l'originalità e la piacevolezza di queste "ballate". Mi limito a citarne uno tra quelli più divertenti, il dialogo tra due militanti di sinistra: "Scusa, ma l'hai letto almeno il Don Chisciotte? No, perché è un librone, altro che il Manifesto del Partito comunista. No, perché è un libro lungo eh, non come il Manifesto che lo leggi in due ore, poi vai alla riunione e ti credi di essere Gramsci." Insomma, il sedicente Re del noir, autodefinitosi un musicista "folkpunknewavealtrospettivo", sembra avere molte cose da dire, e sembra sapere come esprimerle. Tanto impegno e tanta fantasia, fidatevi, meritano un ascolto attento.

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La recensione Ballate di fine comunismo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-24 00:00:00

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