Bedroom Rockers The tundra workshop 2001 - Psichedelia, Elettronica, Alternativo

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Dietro questo pseudonimo si nascondono 2 dei personaggi più influenti dell’elettronica italiana, ovvero Fred Ventura ed Enrico Colombo, già artefici, rispettivamente e fra le altre, di esperienze discografiche a nome State Of Art e Orange Party, e adesso un’unica entità che prende appunto il nome di BedroomRockers.

In realtà i più attenti conosceranno già il progetto, vista la militanza in campo musicale come ‘remixatori’ di nomi illustri della scena italiana, a cominciare da Jovanotti, passando per Carmen Consoli ed Elisa, fino ai Bluebeaters. Ma anche artefici della sonorizzazione di uno spot relativo ad una nota marca di abbigliamento con il brano “Driving”, singolo apripista dell’album.

In “The tundra workshop” i nostri si cimentano con l’elettronica, riuscendo a confezionare un prodotto assolutamente commestibile e quindi potenzialmente fruibile da chiunque. 13 tracce in tutto, compresa una ghost-track, dove i due si divertono a rivitalizzare in chiave pop paesaggi sonori già ampiamente esplorati da centinaia di altri gruppi; tanto per capirci, già dopo qualche ascolto, i primi nomi a cui accostare la proposta sono quelli degli Air, del Moby più rarefatto, dei Massive Attack più introspettivi e, soprattutto, dei Thievery Corporation meno ruffiani. Si potrebbero tirare in ballo persino i Pink Floyd, per non oscurare la vena psichedelica del gruppo, ma forse sarebbe un azzardo che, di fatto, ho già compiuto. Ci fermiamo però ai primissimi nomi, che comunque non bastano a descrivere le atmosfere contenute nel disco, un’opera che alla fine dei conti è tanto bella (e deliziosa), quanto coraggiosa - soprattutto se consideriamo il prodotto alla luce di quanto scritto nella nota stampa e che qui riportiamo testualmente: “ Il nome stesso (del gruppo, nda) è già una dichiarazione d’intenti: la stanza da letto rappresenta infatti un modo di concepire e di gestire la produzione di musica che è comune alla nuova generazione di artisti impegnati sul fronte dell’elettronica. Con l’aiuto della tecnologia, la camera da letto diventa quello che in precedenza erano il garage o la cantina.”.

L’operazione sembra senza dubbio riuscita, visto che “The tundra workshop” si fa apprezzare ascolto dopo ascolto, non rimanendo un semplice disco ad uso esclusivo per musiche da sottofondo.

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La recensione The tundra workshop di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-07-05 00:00:00

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