Chiara Civello 7752 2010 -

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Dice Chiara Civello che le canzoni sono come i treni, il loro compito è portarti da un posto all'altro. Come non darle ragione? Se poi queste canzoni sono frutto della creatività e della sensibilità di una vera viaggiatrice, è ancora più facile che assolvano a tale funzione, avendo assorbito lo spirito dei luoghi che le hanno viste nascere. Nel caso di "7752" i luoghi sono New York, Brasile e Italia. 7752 sono i chilometri che dividono New York, città di adozione della cantautrice, da Rio de Janeiro, meta di un viaggio che le ha cambiato la vita e insegnato a sorridere di più. E un primo assaggio di questo nuovo approccio scanzonato alla musica e alla vita, la Civello ce lo regala fin dal primo brano dell'album, "8 storie", una specie di "10 ragazze per me" al femminile, sexy, ironica, morbidamente latina. La stessa attitudine maliziosamente solare ispira "Sofà", mentre colori più crepuscolari sfumano in "Non avevo capito niente" e "Resta", quest'ultima arricchita dalla voce impregnata di saudade della brasiliana Ana Carolina. Il jazz-pop di "I didn't want" e "One more thing" ci riporta alla New York della Blue Note, e c'è anche il tempo per qualche tappa in Italia, con "Dimmi perché" e con "Un uomo che non sa dire addio" che, anche se cover di una bossa nova di Antonio Villeroy, sembra italianissima nel suo incedere così stilosamente anni 60. Se le canzoni sono treni, quest'album è un inter-rail transoceanico di prima classe. Fatte le valige?

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La recensione 7752 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-08-27 00:00:00

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