Pluma Piuma 2001 - Rock

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La musica, si sa, spesso è frutto della ‘moda’ del momento. E la moda (musicale) di questo periodo non è né il desert-rock nè il noise, ma il crossover. Non per farne una colpa a tanti gruppi che decidono di mettersi a comporre pezzi originali, ovviamente, ma aderire ad una scena e uniformarsi al monocolore è un suicidio e una sconfitta personale, credo.

È questo, in parte, ciò che contraddistingue (?) i Pluma; genericamente collocabili in quel di Los Angeles, con una pizza in mano, i quattro lombardi ricordano molto nel cantato Marco Cocci – e di riflesso anche Eddie Vedder - sono dotati della chitarra lirica e tagliente tipica di questo genere. E se il loro non è ricalcare gli schemi prettamente americani, ma avvicinarsi al rock italiano dei Malfunk – che già molto attinge dagli USA – c’è da dire che i Pluma scrivono canzoni orecchiabili, talvolta carine e dotate di un buon margine di miglioramento. Cito ad esempio “Scoperta”, eclettica e quasi intensa. Niente di esaltante, ma nella mortificazione musicale generale, vedere in un demo sostanzialmente insipido qualche barlume di non-banalità è un buon risultato. E perciò porgo i miei complimenti a quella flebile luce, e consiglio di darsi da fare per ravvivare e incendiare e aumentare e ingrossare quella fiamma della personalità. Che è poi l’anima che porta avanti la musica, a testa alta e a passi saldi.

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La recensione Piuma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-10-15 00:00:00

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