Non ci vuole un copywriter per sostenere che il nome scelto da questa band non goda propriamente del dono dell'appeal e che piuttosto sia evocativo di una cover band da rock pub. Per fortuna la storia della musica dimostra come il nome sia irrilevante al cospetto della bellezza delle canzoni e della grandezza degli interpreti. Ascoltando però il lavoro di questi musicisti, l'impressione è che ci sia tanto lavoro da fare per trovare la quadratura di un progetto ancora molto grezzo. L'idea di base è decisamente lodevole: cercare la contaminazione quasi a tutto tondo, partendo da una forte attitudine emo-hard-punk per scandagliare il grunge decadente, l'hardcore più violento, l'hard rock e persino il classic metal. Purtroppo l'intento di contaminazione si risolve troppo spesso in un mischione di stereotipi. E dire che alcuni spunti in realtà sono anche molto interessanti, soprattutto quando pestano e spaccano tutto, lasciando prevalere la matrice più incendiaria ed emotiva. Le Nubi di Alcool però rovinano tutto, mettendo troppa carne al fuoco ed appiccicando confusamente anche lamenti afterhoursiani, chitarroni metalloni, qualche apertura alla Guns'n'Roses, riff e atmosfere un po' Nirvana wannabe. Finiscono dunque per perdere identità e credibilità. Meritano però una seconda possibilità, perchè nella confusione brillano alcuni momenti coinvolgenti. Con l'impeto sincero che li guida non possono che migliorare. E tanto.
---
La recensione Alcool Test di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-03 00:00:00
COMMENTI