Macchina Del Kaos (MDK) Il paradiso dei commedianti 2001 - Crossover

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Concepito a cavallo di significative variazioni di formazione e con lodevole impegno, il cd degli MDK (acronimo per Macchina Del Kaos) include una ricca traccia rom (con informazioni sulla band, testi, link, un video (decisamente naif, ma onesto...) e sette mp3 delle precedenti produzioni del gruppo).

In ambito sonoro, limitando l'analisi alle tracce 'nuove', i risultati sono buoni, con un crossover - nel vero senso del termine, non nell'imperante accezione di forma più o meno chiaramente canonizzata - non privo di ideee e una certa varietà di forme, con un massiccio ingresso dell'elettronica, totalmente assente nelle tracce più antiche, tra muri di chitarre ("Limbo"), passaggi ballabili (la nuova "Ritratto in svastica"), quieti inserti semiacustici, un violino ben dosato, qualche citazione dalla musica tradizionale ("Favola di Vergogna"), e campioni vari.

Niente di irresistibile, ma davvero non male.

C'è anche un remix (semplice ma gradevole), pesantemente influenzato da certi 99 posse (che comunque appajono come punto di riferimento anche in un numero significativo di altri passaggi...)... peccato che subito dopo parta "Ritratto in svastica" che, testo escluso, è praticamente identica al pezzo precedente. Mah. Scelta atipica se non addirittura incomprensibile: magari evitando di metterle in sequenza ci sarebbe almeno voluto più di un ascolto per accorgersene...

I testi?

Davvero troppo infantili e schematici, con un rimario terribilmente prevedibile ed inquinato dalla sistematica (ed infruttuosa...) ricerca dello slogan ad effetto. Non ajuta una voce che certo non incanta, ed il tentativo di costruire versi lunghi ed elaborati si risolve nell'ennesima conferma di come la sfida con una metrica di questo tipo (quindici/venti sillabe rappate per ogni verso, con lo stretto obbligo di rima baciata o quasi...) sia alla portata di pochissimi, e risulti quasi regolarmente impietosa nel restanti casi.

In prospettiva, per gli MDK sembra assolutamente vitale la necessità di sistemare le liriche, per ora limite estremamente restrittivo per gli sviluppi futuri e per le possibilità evidenziate invece in ambito sonoro. Insieme al canonico 'inboccaallupo' resta però l'inquietante constatazione di come i testi dei pezzi cronologicamente precedenti a quelli contenuti nel presente "Il paradiso dei commedianti" fossero ad un livello medio decisamente superiore...

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La recensione Il paradiso dei commedianti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-11-27 00:00:00

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