Linea Maginot [Marche] s.t. 2001 - Cantautoriale, Rock, Folk

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Finalmente un disco da "assaporare", da gustare con calma e non da ascoltare una volta, massimo due, per poi riporlo tra gli scaffali ad ammuffirsi. Questo disco della Linea Maginot rappresenta una piacevole sorpresa ed, in quanto tale, si stacca di gran lunga dalla massa. Sulla scia della Bandabardò (che compaiono anche tra i ringraziamenti), la Linea Maginot parte dalla tradizione della migliore canzone d'autore italiana (Guccini, De Gregori, De Andrè) per "involarsi" verso sonorità folk di grande atmosfera. Bellissima la voce del leader (forse troppo, nel senso che pare impostata), molto profondi e significativi i testi delle 8 canzoni, raffinata anche se non originale la musica. Proprio nell'assemblaggio complessivo dell'album, la Lina Maginot riesce nell'impresa di confezionare un disco "vecchio" e "nuovo" allo stesso tempo: traspare, infatti, un lavorio teso ad ottenere composizioni il più possibile semplici. Semplicità può voler dire arrivare al cuore degli altri. Credo proprio che la Linea Maginot desiderasse raggiungere quest'obiettivo. In questo album c'è tutta la tradizione della canzone popolare, quella diretta, senza fronzoli, che spesso prende la forma della filastrocca o di una dolce ninnananna. In una festa tra buoni amici, un bicchiere di vino rosso, chiacchiere in libertà: ecco il contesto ambientale in cui "vedo" appropriata la musica "socializzante" dei nostri. Trasmettere emozioni senza "bagnare" gli strumenti nel miele, questo il "verbo" di un gruppo che sorprende per maturità, capacità tecniche e sensibilità artistica.

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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-23 00:00:00

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