Federico Squassabia Walkabout 2011 - Strumentale, Sperimentale

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Musicista dalle dense articolazioni impro, che guarda a Bill Evans con occhio sperimentale.

Una forte concettualizzazione in materia di “non-luoghi”, si potrebbe definire l’ultimo lavoro di Federico Squassabia, abituato a collaborazioni importanti (Emidio Clementi, Roy Paci ecc…) e prestigiose visitazioni in territorio jazz, impro e avant. Le tematiche girano fatalmente su un perno di jazz bianco, e risulta centrale soprattutto la figura di Bill Evans (“C’era una Volta”, “Across the River” e “Squarcio”). Così come centrato potrebbe essere l’accostamento ad un'altra eclettica figura di musicista, tale Paul Bley.

Pianista robusto e nutrito, e “improvvisatore involontario”, Squassabia ritaglia note dal continuum con precisione chirurgica, supportato da un’ossatura bassistica di tutto rispetto (Danilo Gallo), dove, traghettati da un legno distorto, non riesce difficile incontrare materiali quasi prog (“The Jellyfish Meal”, “Don Durito Y Marcos”), in un mare elettrico e saturo di referenti.

E’ un disco che coopta finezza espressiva, tecnica old school e qualche spinta in avanti. Se proprio non per oltranzisti, quantomeno, per appassionati.

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La recensione Walkabout di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-30 00:00:00

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