Riga Escapism 2011 - Strumentale, Elettronica

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Note elettroniche che mescolano varie dimensioni, per creare un lavoro che non si limita al puro ascolto. Undici tracce che diventano colonna sonora per i nostri corti quotidiani.

Un disco pulito: questa la sensazione che emana la copertina di “Escapism”, essenze minimali e colori pallidi, quasi assenti, forme geometriche semplici e ripetizioni di motivi, e un nome che sta lì in bilico tra la capitale della Lettonia e ciò che di rettilineo si incrocia con una colonna. Insomma, già prima di ascoltarlo, questo lavoro incuriosisce, e quello che vedi è davvero lo specchio di ciò che c’è dentro.

Partiamo da una matrice elettronica di base, che si dilata al massimo nel tempo e nello spazio, creando una sorta di facilità eterea, un passaggio dal solido al liquido e al solido di nuovo, ritmi cadenzati capaci di legare il tuo sguardo a un punto e lasciarti lì per chissà quanto (“Js”), sensazioni di acqua in gocce piccolissime in slow motion (“Larva”), space invaders e nervosismo da ambiente ristretto (“Glitch nono”), il digitale e l’analogico, quello che c’è e quello che si vede, la componente umana in un oceano sintetico.

Indubbiamente limitante giudicare solo attraverso l’ascolto un progetto che è fatto di giusto equilibrio tra audio e video, e commistione di dimensioni (dunque occhi e orecchie, ma anche tatto), ma certo non si può dire che non sia interessante, affascinante, un qualcosa capace di creare un campo magnetico, o solo un’atmosfera più densa, un film diverso o un piccolo fotogramma in essenze minimali e colori pallidi, in grado di farsi notare in una giornata a tinte ordinarie.

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La recensione Escapism di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-01 00:00:00

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