The Economist Sailors Didn't Play With Fire 2011 - Rock, Elettronica, Punk-funk

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Come mangiare troppi dolci: alla lunga nausea, ma dà soddisfazione

Immaginate di rimanere rinchiusi in un negozio di caramelle gommose, barrette di cioccolato e altro junk food del genere. All'inizio l'idea vi stuzzicherebbe e passereste la nottata aspettando l'alba tra il fruscio delle confezioni che si aprono e lo scricchiolio dei vostri molari che addentano ogni genere di schifezza. Poi però verrebbe la nausea, la sete, e il timore di finire come in "La notte del drive-in" di Joe R. Lansdale.

Questa è un po' la sensazione che si ha ascoltando "Sailors didn't play with fire" dei siciliani The Economist. Il primo impatto è davvero invitante: provate a sparare l'attitudine punk pop dei Good Charlotte e la cafonaggine hard rock dei The Darkness attraverso un tubo electro-dance e avrete un'idea del sound dei ragazzi, dotati di ottime capacità musicali sia dal punto di vista dell'esecuzione che da quello del songwriting. E i nostri sanno variare anche gli spunti musicali, come dimostrano "Back to the future", che incrocia scientemente Beach Boys e Architecture in Helsinki, e "Pretending fire", ballata per piano ed elettronica fra i Linkin Park più melodici e The Fray.

Praticamente qualsiasi traccia di questo lavoro potrebbe circolare attraverso le maggiori stazioni FM e competere con nomi d'oltremanica più blasonati. Chiaro che alla lunga l'album può risultare faticoso, come un'eccessiva scorpacciata di zuccheri e grassi idrogenati. Però tutto sommato è stato divertente, no?

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La recensione Sailors Didn't Play With Fire di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-12 00:00:00

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