Goldaline, My Dear How We Say Goodbye And Leave 2011 - Pop, Indie, Folk

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Non è difficile indovinare che i Goldaline, my dear sono i compagni di merende dei Girless & The Orphan e che sono pubblicati anche loro dalla Stop! Records, e se a questo si aggiunge che prendono nome da una diretta citazione dei Neutral Milk Hotel, si hanno elementi a sufficienza per saltare alle conclusioni ancora prima di ascoltarli. E in effetti, non hanno proprio niente di diverso da come te li aspetti, sono perfettamente intercambiabili con tutta una serie di altri gruppi, senza alcun particolare motivo che spinga a dire "no, loro sono meglio".

Queste però sono sottigliezze per chi la musica neppure la ascolta, dettagli che lascio volentieri ai critchini svogliati. L'unica cosa davvero importante è che l'ep è bello, e anzi, è proprio quell'essere nulla-di-più-che a trasformarsi in punto di forza, perché i Goldaline, My Dear hanno una semplicità e un'umiltà disarmanti.

Io ho sempre odiato cenare da sola, la trovo una cosa orribile, preferisco aspettare per ore o non mangiare proprio, ma mi sembrava un pensiero troppo poco interessante perché qualcuno potesse mai scriverci una canzone. Loro invece lo hanno fatto, e nella stessa canzone ("Dinner") raccontano anche che siccome stanno male non lavano e non piegano più i vestiti e non pagano l'affitto. Così, con naturalezza, senza sbraitare né darsi arie da bohémiens consumati, quasi a ribadire che è necessario cantare anche della vita normale, e che i drammi sentimentali sono sì struggenti, ma hanno pure una parte quotidiana e banale.

Oltre a questo c'è anche un lato più curioso e vivace, la spensierata promessa d'amore di un ex-timido di "Wreckage" e le sigarette, i caffè e i padri che ammazzano i gatti, cantati con nonchalance e uno spirito da festa di campagna ("Dream dream").

"How we say goodbye and leave" è folk tenero e pulito, non è un capolavoro, non è imprescindibile, è un disco che non cambia la vita, ma se fuori piove a dirotto e sembra che stia andando tutto di merda, può rendere la serata un po' meno schifosa. E già questo è tanto.

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La recensione How We Say Goodbye And Leave di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-31 00:00:00

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