La musica dei Candy Fish è come i pesciolini gommosi: “Delicious”, per dirla con un titolo, fatta di melodie fresche e colorate spolverate di elettronica.
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche del limite estremo à la page della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione. Su questo piccolo e trascurabilissimo pianeta, in una nazione piccola e trascurabilissima, c'è un gruppo che si chiama come un piccolo e trascurabilissimo tipo di caramelle, e che fa canzoni che a quel tipo di caramelle somigliano: di sicuro non fondamentali per una sana e corretta alimentazione, ma tanto belline, colorate, morbidose e invitanti.
Canzoni fatte per saltellare come bambini in overdose glicemica, anche quando sono ricoperte da uno strato più duro e forte, fatto di elettronica per lo più rubata agli anni ottanta. Sotto la copertura e la voce effettata c'è sempre un'anima tenera e pop, a base di coretti scanzonati e ritornelli uno tira l'altro. Il problema è che - saggezza della nonna - le caramelle, quando ne mangi troppe, fanno venire il mal di pancia, e infatti il disco non si mantiene allo stesso livello dall'inizio alla fine. Però ci sono pezzi - “From Brisbane to Here”, per esempio - che ti forniscono la dose di leggerezza giusta per affrontare un'altra pazza giornata su questo piccolo e trascurabilissimo pianeta. Come si fa a non volerne ancora? (la risposta a questa domanda è "42") (se qualcuno non avesse colto le citazioni significherebbe che - NOFX a parte - non ha capito il titolo dell'album, e quindi per lui niente caramelle).
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La recensione So long and thanks for the candy fish di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-07 00:00:00
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