Lo-fi sucks! Loud, fast, shut up! 2011 - Post-Rock

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Otto anni dopo, esce il disco mai pubblicato dei Lo-Fi Sucks!

Sono passati esattamente 7 anni (anche allora era dicembre) da quando i Lo-Fi Sucks! annunciarono il loro scioglimento. Nella news che scrivemmo all'epoca, però, ci auguravamo si potesse trattare di un arrivederci, visto e considerato che lo split avveniva nel momento in cui la parabola artistica della band era in fase ascendente. Erano infatti reduci dal tour che aveva fatto seguito a "Temporary burn-out", disco pubblicato due anni e mezzo prima e del quale stavano raccogliendo i frutti, non ultimo quello della firma con la Ghost Records per la pubblicazione.

Poi il classico fulmine a ciel sereno, quell'evento contingente che condiziona a tal punto da scrivere la parola 'fine', pur avendo già pronto il materiale da mandare in stampa. Quindi sette anni di oblio, per poi decidere di rientrare in gioco con "Loud, fast, shut-up!", collezione di quelle fatidiche dieci tracce rimaste nel cassetto per tutto questo tempo. Un po' come ritrovare una foto dopo diversi anni, convinti fino a quel momento che fosse andata persa, mentre siamo intenti a ricordare i dettagli di quello scatto.

Non sappiamo, infatti, come e cosa suonerebbe oggi il terzetto genovese, ma all'epoca le perplessità erano pochissime; c'era, come sempre, Fabio Magistrali a rifinire i contorni di un sound che aveva già trovato, da tempo, il suo centro di gravità permanente. Ovvero i tipici ricami circolari di un genere, il post-rock, che (qualunque cosa significhi) ha segnato una generazione di musicisti nostrani. Ne deriva che quest'album è talmente intriso di queste atmosfere da rimanere basiti per la classe con cui i ricami di cui sopra vengono realizzati. Però, sia chiaro, non si tratta di pura operazione nostalgia, perché un disco del genere concepito negli anni '10 avrebbe degli ottimi motivi per essere acclamato.

Magari rispetto al (capo)lavoro che lo aveva preceduto mancano dei picchi creativi, forse proprio per la compattezza sonora che lo caratterizza, in special modo sul lato A. Più varia, invece, la B side, che si apre con un grandissimo pezzo intitolato "Fat butterfly", riuscitissimo esperimento sonoro che mischia Velvet Underground a dEUS in uno spettacolare climax psichedelico. Quasi identico il discorso per le successive "Rats from Strasbourg" e "Wednesday morning 11 am", altri 2 brani tiratissimi che ricordano molto le sonorità degli Encode, compagni d'etichetta per un soffio.

Rimane adesso da capire se questo LP é il segno di una rinnovata intesa fra i tre della band, a cui si possa anche dare un seguito. Per ora, godiamoci questa opportunità di avere fra le mani (anche fisicamente, se vorrete acquistare il vinile) un bel disco che altrimenti non avremmo ascoltato.

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La recensione Loud, fast, shut up! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-15 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • ouzel 12 anni fa Rispondi

    Sabato 28 Gennaio 2012 LIVE @ Lo-fi, Milano lo-fi.milano.it

  • utente57088 13 anni fa Rispondi

    C'é molta "discharge" in questo lavoro, niente di nuovo ma credibili 7

  • ouzel 13 anni fa Rispondi

    oggi 15 Dicembre 2011!
    dal vivo a Genova, Teatro della Tosse / la Claque
    (powered by DisorderDrama)
    ouzel.net