Dead CanDies Architecture 2012 - New-Wave, Folk, Electro

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La deliziosa ingenuità di un disco in bilico tra folk e new wave.

Esistono fiori il cui bocciolo, pur nascendo in maniera precoce, impiega tempi piuttosto lunghi prima di aprire in uno sbadiglio profumato i propri petali. Sono, in genere, quei fiori che resistono al freddo e alle intemperie. La loro ingenua bellezza è tale da indurci facilmente al perdono se, in un precedente ciclo vitale, non erano pronti a sbocciare.

È per questo che perdoniamo i Dead CanDies se, con il loro omonimo Ep precedente, legato a un'impostazione pop-rock con seminali ambizioni folk wave, non ci avevano del tutto convinti. A distanza di due anni, tornano con il nuovo “Architecture”, esito di un percorso di maturazione che si snoda in sei belle tracce, piccole variazioni di colori notturni.

La voce maschile è quella di Angel. È lui a cantare in pezzi come “Disneyland”, le cui chitarre ariose ricordano una versione meno accigliata degli Interpol. Venature di un folk oscuro, malandrino e accattivante dipingono “Tonite” (che si avvicina ai primi Spiritual Front) per poi sfumare con delicatezza in un pezzo come “Stalking heads” o nella cover di Bob Dylan, “Tambourine”, in cui riferimento sembrano essere gli Arcade Fire.

La voce femminile è quella di Eleonora, ruvida eleganza che sostiene due brani. Il primo, “It's not architecture”, tra bassi che martellano il cuore e sussulti della batteria, seduce l'ascoltatore con sonorità sintetiche gravide di paesaggi notturni. Il secondo, “Boys”, è l'episodio più “pop” dell'album, sostenuto da una maggiore consapevolezza compositiva rispetto ai tempi dell'esordio.

Ciò di cui si potrebbe accusare “Architecture” è qualcosa di simile alla banalità dei fiori, a quella bellezza così ovvia da passare inosservata. Come quella della rosa tra milioni di altre rose. Ma i Dead CanDies ci propongono un ascolto che, seppure non nuovo, è bello quanto fresco e appassionato. Ed è per questo che non possiamo fare a meno di godere della loro deliziosa ingenuità.  

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La recensione Architecture di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-03 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • deadcandies 12 anni fa Rispondi

    condite le vostre orecchie con dead candies e sale qb, per il resto è la musica a mantecare il cuore!

  • deadcandies 12 anni fa Rispondi

    per onor del vero, tambourine è una canzone dei dead candies, non una cover di dylan, comunque siamo onorati di questa recensione!
    per chi ha apprezzato questi brandi, ecco la possibilità di scaricarli gratis dal nostro sito internet.... deadcandies.com/freedownload/
    buon ascolto!