Un finale che non ti aspetti e le uniche canzoni belle son quelle che si allontanano dal loro stile principale.. sono i Free-Go.
Ammiro il parallelo tra il nome della band - Free-Go - ed il "frigo" tradotto nel titolo. Complimenti. Con un sorriso, quindi, l'EP parte veloce, più veloce ancora, visto che il titolo è "Fast Faster". Contraggo un po' il naso e proseguo. Non mi piace ed il continuo è uguale. Più che rock'n'roll, ciò che mi aspettavo, c'è una sorta di hard rock fuori stile, fuori tempo e fuori luogo: la voce è acuta più di quanto ci si aspetterebbe da un genere di questo tipo, ma in fondo è l'ultimo dei mali.
Fa uscire da questo tunnel buio il terzo brano "Commander", un pezzo che (finalmente) piroetta esplosioni di vero rock'n'roll, con tante sfumature, chitarre in levare e voce anni '60, un ritmo vigoroso e convolgente ed una musica stratificata che balla davanti agli applausi del nostro udito lieto ed appagato. "More of this hell" ritorna nei ranghi del rock infernale e caciarone, diciamo che fa parte (insieme alla successiva) della schiera di pezzi che avremmo ben volentieri risparmiato.
Il finale, invece, è di quello che non te l'aspetti (se non te l'avesse spoilerato la band nel comunicato stampa): ukulele! Ok stravolgere tutto, ok la pazzia nella musica. Ma qui non si tratta di pazzia: questo è scoprire di avere anche altre qualità. "Commander" e "Our one breath" sono i due pezzi che più si allontanano dallo stile dei Free-Go e contemporaneamente quelli che più mi hanno affascinato. Non me la sento di promuoverli (ma non saremo mica a scuola?) per i due capitoli fortunati, è troppo evidente la loro reale indole. In fondo in fondo, spero in un cambiamento.
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La recensione "What's In The Fridge?" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-17 00:00:00
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