Thomas.theBand Mr. Thomas's Travelogue Fantastic 2012 - Rock, Big Beat, Punk-funk

Mr. Thomas's Travelogue Fantastic precedente precedente

Il disco d'esordio dei Thomas è un sudatissimo trip fra Motown, schitarrate, psichedelia e dancehall anni settanta.

Per andare in viaggio con i Thomas una valigia non basta. Per stare al passo bisognerebbe portarsi dietro un nécessaire per ogni luogo ed epoca visitati, e sono tanti. Anche nello spazio di una sola canzone, infatti, i sei rimbalzano allegramente fra gli anni settanta e gli ottanta, fra l'elettronica dark e la psichedelia flower power, fra New York e Detroit, fra il bianco e il nero e tutto lo spettro cromatico che ci sta in mezzo.

Si parte da un easy-funky-jazz poliziottesco (“Freakin' Monster”) per poi attraversare (in moto, senza dubbio) highways lastricate di un rock'n'roll tutto giubbotto di pelle e stivalazzi (“Bee Hive”), fermarsi a posare sotto una mirrorball come se lo studio 54 non avesse mai chiuso i battenti (“Sunshine”, “True Romance”) e la New Wave stesse ancora muovendo i primi passi in cerca della zona d'ombra fra le luci troppo forti della disco music (“Rollercoaster”).

La fine del viaggio è ancora un salto all'indietro, fatto stavolta di cori folk direttamente dagli anni sessanta fricchettoni (“Santhe”), ma prima di arrivarci bisogna passare dal Tom Waits in trip industrial di “Clogged” e dai Bee Gees con le chitarrone a Ibiza negli anni novanta di “Hey”. Vi gira la testa? Capisco. Ma è più rocambolesco parlarne che ascoltare: l'abilità dei Thomas sta nella fluidità con cui compiono il loro viaggio sonoro, rendendolo anche per l'ascoltatore un percorso niente affatto tortuoso, anzi stimolante e divertente.

---
La recensione Mr. Thomas's Travelogue Fantastic di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-06-14 00:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • NicolGallo 12 anni fa Rispondi

    Mandateci allo Sziget! Li facciamo ballare tutti! :)