The Three Blind Mice Early Morning Scum 2012 - Rock'n'roll, Alternativo

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Un grande disco di r'n'r dalle tinte scure che si ispira ai classici senza però peccare in personalita.

Non ho trovato molto, girovagando in rete, sulla storia dei Three Blind Mice, l'unica cosa che sono riuscito a trovare è l'origine del nome della band, una filastrocca inglese del XIX secolo.

Al di là della mancanza di informazioni, rimane il fatto che questo terzetto ha realizzato un sorprendente esordio sulla lunga distanza. Per fissare subito le coordinate, vi basti sapere che "Early morning scum" si piazza sulla scia dei Movie Star Junkies e, andando a ritroso, di Carnival Of Fools; ci sono persino echi di Santa Sangre ("Little animals") e dei Bogartz ("Bug under glass") tanto per citare altri due nomi eccellenti del panorama r'n'r italico. C'è poi, innegabile (e prevedibile), la fascinazione per la santissima trinità - formata da Nick Cave e The Bad Seeds, Gun Club e la Jon Spencer Blues Explosion - che permea ogni singola nota.

E per tutto ciò Dio benedica i 3 milanesi, artefici di un r'n'r dalle tinte scure che si ispira ai numi tutelari appena citati, senza però peccare in personalita. Perché in fondo è la solita vecchia storia che si ripete, da Elvis in poi: la tecnica serve a poco, bisogna avere l'ispirazione e il soul per suonare quella cosa lì. I Three Blind Mice sorprendono proprio per questo, per la capacità di far rivivere quelle sensazioni senza per forza scatenare sentimenti nostalgici. Dirò di più: oltre a rappresentare un'ottima risorsa da esportare all'estero, da "Early morning scum" potreste davvero tirarci fuori 4/5 singoli spacca playlist, a riprova del fatto che quando il piglio è quello giusto, non ci si riduce solo a sbrodolate fra critici musicali.

Prendete ad esempio l'iniziale "Asphalt jungle", clamoroso rockettone da far impallidire formazioni ben più quotate (tipo i redivivi Kasabian dell'ultimo disco); oppure di "Golden spiral kill", che riprende i Thin White Rope facendoli girare a 45giri, o ancora "Dust devil", traccia che al duetto Burns & Convertino non dispiacerebbe affatto trovare in repertorio.

Insomma, come avrete intuito stavolta si tratta di un disco che - come successo al sottoscritto - monopolizzerà i vostri ascolti per un po', soprattutto se siete già consapevoli di nutrire un debole per determinate sonorità. Per tutti gli altri basti solo la curiosità di avvicinarsi ad un'opera "made in Italy" con un tiro sensazionale.

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La recensione Early Morning Scum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-30 00:00:00

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