Franti Non classificato 1978 1987 1999 1999 - Rock

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Buone notizie: e' nuovamente disponibile "Non Classificato", antologia completa dei Franti. L'operazione, curata da Marco Pandin per A/Rivista Anarchica, contiene una novità: oltre ai due cd editi nel '92 dalla BluBus, c'è un cd bonus, "Il Lungo Addio", che documenta la breve esistenza dell'omonimo gruppo, nato da una costola della leggendaria band torinese. Il tutto è in una bellissima confezione cartonata corredata da booklet con tutti i testi, interventi dei protagonisti e note a margine in grado di soddisfare i curiosi. Facciamo un passo indietro. Sul finire dei '70, tre studenti torinesi decidono di fondare un gruppo: lo chiamano Franti, come il cattivo del libro Cuore, quello che "rompe i vetri a fiondate e non ascolta il maestro, quello che ride quando il re d'Italia muore". Nutrono la loro musica ascoltando jazz ("quello più black e militant"), folk e canzone di protesta (Dylan, ma anche Victor Jara), battitori liberi (Wyatt, Cale). Senza dimenticare, naturalmente, l'onda deflagrante di punk e new wave. Per alcuni anni suonano nei pochi spazi risparmiati dal riflusso, nell' 82 e '83 vedono la luce due cassette autoprodotte. "Luna Nera", la seconda, punto di partenza dell'antologia, si apre con canzoni taglienti e dirette: sulle chitarre sature (Vanni Picciuolo e Toni Ciavarra) e le ritmiche squadrate (il basso di Massimo D'Ambrosio e la batteria di Marco Ciari) si innestano la poetica voce di Lalli e l'incisivo sax di Stefano Giaccone, il quale aggiunge spesso e volentieri una seconda voce. Il gruppo regala così le melodie malinconiche di "No Future", "Le loro voci", "Io nella notte", "Only a new film", per poi approdare al jazz rock wyattiano ("Joey") e a quello più o meno free ("Vento Rosso", "Solidi"), complice il piano elettrico di Paolo "Plinio" Regis, alle angosce di "Lasciateci sentire ora" e alle atmosfere orientali di "Chiara realizzazione di Ryonen". Nel 1984 incidono un lp con i Contrazione in cui parlano di carcere e pena di morte ("Voghera", "Prete, croce, sedia, morte"), introdotto dalla potente rabbia di "Gates of Eden" di Dylan, una versione tirata e acida quanto basta. Nel 1986 (siamo al secondo cd) i Franti tirano le somme del loro percorso musicale. Il risultato è "Il giardino delle quindici pietre", che si apre con il reggae pulsante de "Il battito del cuore", assalto sonoro condotto dai fiati, splendida la tromba, su parole di Linton Kwesi Johnson recitate da Lalli. Il discorso "politico" (nell'accezione più ampia possibile) non si può più separare da quello musicale. Parafrasando gli Henry Cow, la loro musica aspira ad essere, a lunghi tratti riuscendoci benissimo, "beautiful as the moon, terrible as an army with banners", in grado di conciliare miltanza e amara ironia (l'intro "rubato" ad un vecchio grammofono di "Hollywood Army"), jazz e alienazioni urbane, l'omaggio a Beckett ("L'uomo sul balcone..") e quello a Demetrio Stratos ("Micrò Micrò"), l'hardcore melodico ("Big Black Mothers") e la cupa ballata marziale ("Il giorno secolo"). Lo scherzo finale di "À suivre" sembra annunciare un seguito. Non è così, l'attività del gruppo si esaurisce, purtroppo, l'anno seguente, lasciandoci una lunga poesia impastata di suoni, "Nel salto dell'ascia sul legno". Accanto a questo materiale, sui primi due cd troviamo demo casalinghi, brani di amici (Joel Orchestra), prove in cantina e pezzi live, tra cui una bella cover di "Gloria" di Van Morrison. Arriviamo così al terzo cd. "Il Lungo Addio" (dei Franti restano D'Ambrosio e Picciuolo, ospite alla voce Lalli) non uscirà mai dalla sala prove, eccezion fatta per un concerto di sostegno alla rivista di controinformazione "If", lasciandoci sei canzoni a base di chitarre fragorose e pop elegante incise nel 1992, sigillate dall'omaggio ai Velvet, una "Femme Fatale" essenziale ed ispirata. Quando si parla di rock in Italia, facendo riferimento agli anni '80, si citano sempre Litfiba e CCCP, dimenticando questa splendida pagina di musica in grado di unire poesia, anarchia e contaminazione. Tenendo sempre a mente che "la voce deve essere ardente/come il lampo/ illuminando il cielo come la luna/ scorrendo negli angoli scuri/ mostrando il nemico e le sue mosse volgari".

Nota: Questo triplo cd non è destinato ai negozi, la vendita contribuirà al finanziamento di A/Rivista Anarchica, storica pubblicazione di area libertaria. Per averlo occorre versare 30.000 lire (più un'offerta libera per le spese di spedizione) sul c/c postale 12552204 intestato a Editrice A, Milano.

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La recensione Non classificato 1978 1987 1999 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-08 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • lucia_84 5 anni fa Rispondi

    Si può ancora acquistare?