Monkey Faces Catastrophe 2001 - Hardcore

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Energia pura! Questa è la prima impressione che si ha ascoltando i brani di “Catastrophe” dei Monkey Faces, gruppo che si ispira apertamente a gruppi come Good Riddance e Strike Anywhere, e che a differenza di molti altri che dichiarano di suonare hard-core, sa suonare veramente.

Il disco è drittissimo e i suoni ci sembrano mixati egregiamente; belle le sonoritá, mai fastidiose, e ottime le voci e i cori che conferiscono ancora di piú potenza alle canzoni. Grandiosa anche l’overture del disco, con la title track “Catastrophe” che fa capire bene le intenzioni del gruppo e l’andazzo del disco, ma anche “Sad destiny” si difende bene, con un buon riff di chitarra iniziale.

Largo spazio anche ai vari strumenti, come succede nell’intro di “Empty man”, dove è la batteria a farla da padrone, mentre in “Leaf” il basso dà lo start per 55 secondi tiratissimi in cui è difficile rimanere fermi e non immaginare una poltiglia di persone che poga sotto al palco.

Ruvido l’inizio di “Want be myself” con azzeccatissime doppie voci, ma degne di nota sono anche i restanti pezzi come “Strong enough”, “Your emotion”, “Soul’s safety” e la chiusura con “Rise”, che contiene una sorpresa per tutti coloro che a fine disco abbiano ancora voglia del suond potente e ruvido dei Monkey Faces.
Un gruppo che a mio giudizio dovrebbe essere preso come esempio dai tanti ragazzini che si avvicinano al genere. Best regards!

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La recensione Catastrophe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-08-23 00:00:00

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