persian pelican How to prevent a cold 2012 - Cantautoriale, Folk

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Pensieri scomposti e confessioni intime distese su un morbido tappeto folk

Cronache intimistiche e confessioni sentimentali si mischiano in un irresistibile folk contemporaneo che traccia una buona distanza dai gruppi del genere che si autofotocopiano di continuo negli USA. Intrecci di chitarre sussurrate, atmosfere a tratti oniriche e rarefatte, esplosioni gioiose sprofondano in delicate virate verso orizzonti più oscuri e indefiniti. Echi alt-country sfumano in andature sbilenche e attimi di follia ben calibrata. I suoni sono tanto aspri quanto caldi e pieni, prevalentemente struggenti ma la colonna sonora di questi toccanti racconti intimi non si appiattisce mai su una sterile malinconia fine a se stessa.

Andrea Pulcini è un moderno cantautore italiano, sicuramente uno dei più interessanti e meno convenzionali. Pulcini è la mente, l'anima e il corpo di Persian Pelican: suona quasi tutti gli strumenti e con l'aiuto di altri bravi musicisti ha confezionato uno dei dischi più piacevoli usciti in Italia negli ultimi mesi. “How to prevent a cold” accarezza la malinconia di un inverno senza fine ma è anche il respiro di una primavera che sta per sbocciare. L'atmosfera malinconica e toccante, ben sintetizzata nel brano che dà il titolo al disco, viene completamente rovesciata nell'improvvisa esplosione di colori di “Indian Ink”.

La seconda prova di Persian Pelican arriva a quattro anni di distanza dall'esordio e non passa inosservata. Dodici bellissime canzoni e rare cadute di stile, una musica suadente abbraccia liriche in inglese scritte con cura e pronunciate atrettanto bene. La voce roca e sussurrata convince fin da subito nella sua andatura piacevolmente instabile e ricorda moltissimo quella di Matteo Agostinelli degli Yuppie Flu (e non si tratta certo di un difetto, anzi). Se i riferimenti più evidenti sono i compianti Vic Chesnutt e Mark Linkous degli Sparklehorse, guardando all'Italia Persian Pelican cammina su una strada vicina a quella tracciata dalla brillante personalità di Bob Corn. Ma si tratta ancora solo di un'impressione, personale e momentanea, che aspetta di essere confermata sulla lunga distanza.

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La recensione How to prevent a cold di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-12 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • aerock 11 anni fa Rispondi

    bellissimo!