PEANUTS 78 QUESTIONE DI GUSTO 2013 - Pop rock

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Pop giovane e giovanilista. Freschi ma con ancora molto da rivedere.

“Vivi di suoni, ritmi, luci e colori, siamo gente scatenata, non siamo più soli”. Questa rima molto forever young, I wanna be forever young è uno dei tanti inni giovanili che cantano i Peanuts 78. Giovanissimi e senza dubbio scatenati, questi ragazzi torinesi spuntano fuori con l’album d’esordio “Questione di gusto”. 

“Insipido” apre le danze con sintetizzatori e vocoder e con questo primo pezzo si entra nel più puro synth pop che oggi tanto piace. A seguire “Non è possibile”, dove i suoni sembrano uscire lentamente da una bolla e la voce del giovane cantante ricorda tanto Morgan, accompagnata ancora da sintetizzatori che richiamano un’atmosfera da luna park. Con “Dea dell’Universo” arrivano ritmiche più inaspettate, ma che poi tornano ad amalgamarsi all’andatura elettro pop degli altri pezzi. “Il Re” spicca invece su tutte le altre, ballata che ricorda un Cremonini ai tempi subito successivi a Squerez!, ma (indovinate un po’?) il finale torna ad essere immancabilmente colmo di synth. Il singolo “Fuori Rotta” arriva a toccare la dance più piaciona che fa ballare e muovere le spalle, mentre il tutto si chiude con un remix di “Non è possibile” (che, a parer mio, è più orecchiabile dell’originale) e una ripresa della traccia di apertura, una manciata di secondi che fanno tanto coro da stadio.

L’album è orecchiabile, un buon inizio, ma pecca un po' di ripetizione e non sono riuscita a trovare un elemento che mi abbia colpito davvero, o un pezzo che risalti in confronto ad altri. Se è questa la strada che i Peanuts 78 vogliono intraprendere, dovranno riuscire a stupirmi di più col prossimo lavoro.

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La recensione QUESTIONE DI GUSTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-05 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • AliceT 11 anni fa Rispondi

    I riferimenti qui non volevano comunque essere un punto negativo, è vero che non bisogna sempre paragonare un'artista ad un altro, ma se questo è ciò che ti salta alla mente, non vedo perchè non dirlo. Può non essere una cosa interessante per qualcuno, ovviamente, "questione di gusto" per l'appunto.

  • gin 11 anni fa Rispondi

    Ho letto la critica espressa e devo dire che non sono pienamente d’accordo con ciò che è stato detto. L’album non mi è sembrato affatto ripetitivo, anzi, è davvero originale.
    La mia non è una vera e propria recensione ma una semplice opinione.

    Vedo nei Peanuts 78 tanto talento, voglia di fare musica e di suonare.
    Non ho intenzione di paragonarli ad altri artisti ma se non altro “Questione di gusto” è un album migliore rispetto ad altri più famosi e conosciuti. Il sound cambia tra un brano e l’altro non scadendo così nella monotonia, i testi non sono banali e scontati quindi possono essere apprezzati da tutti. Per fortuna ci sono ancora giovani che scrivono canzoni che non si rivolgono solo ad un pubblico di ragazzine la cui età va dai 12 ai 15 anni e che non si sono fatti strada partecipando a programmi come “Amici” o “X-factor”, visto che oggi gli artisti italiani più conosciuti escono da lì.
    Tornando al cd, “Insipido” è azzeccata come traccia di apertura essendo un po’ più tranquilla, anche se forse sono stati utilizzati troppo i synth rispetto alla versione contenuta in “Uno” che mi piace di più. Si passa poi a “Non è possibile” (una delle canzoni che ho più apprezzato), calma nelle strofe e più ritmata nel ritornello. Con “In equilibrio” e “Dea dell’universo” l’album diventa più vivace, più rock, per poi ritornare alla calma con “Il re”, anche questa molto bella, dove la voce profonda del cantante trasmette un senso di tranquillità. Si passa poi a “Lei”, brano molto elettronico che mi è sembrato più diverso, distaccato dal resto delle canzoni. “Lasciati cullare” e “Fuori rotta” tornano a dare vivacità e carica positiva al disco che con “Non siamo più soli” diventa un po’ rock, elettronico ed anche rap. Mi è piaciuto ritrovare vari generi in una canzone sola. C’è poi una versione remixata di “Non è possibile” a cui ho preferito l’originale, per finire poi con una ripresa dal brano “Insipido” che come è stato già detto “fa molto cori da stadio”.

    Che dire, sono in gamba ed hanno fatto proprio un bel lavoro. Sono sicura che con il tempo miglioreranno e mettendoci tutto l’impegno possibile riusciranno a farsi notare.
    Gli auguro il meglio e spero che abbiano il successo che meritano, non vedo l’ora di poter esprimere presto un parere su un prossimo album.

  • tamtamprodcution 11 anni fa Rispondi

    Perchè bisogna trovare sempre per forza un riferimento ad altri artisti?
    Sarebbe stato più interessante parlare di un brano come "Lei...", che come "Dea dell'universo" ha ulteriore ritmiche e suoni differenti dal resto del disco. Non a caso "Questione di Gusto".