La Vague Cabaret Electrìc 2013 - Pop, Jazz, Blues

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Un lavoro eclettico tra cantautorato e vaudeville, consigliato ai palati fini

Dopo il convincente esordio, i fiorentini La Vague tornano con un disco in cui si ritrovano potenziati tutti gli aspetti di originalità che avevano colpito nell'album omonimo: versatilità stilistica, multilinguismo, sperimentazione sonora sulla sottrazione anzichè sull'accumulo, una vocalità dallo straordinario appeal teatrale ma soprattutto sorprendente nell'interpretazione.

Il titolo, "Cabaret Electrìc", nella sua prima parte rende bene l'idea di questo secondo disco, vero e proprio susseguirsi di "numeri", diversi tra di loro, ma accomunati dalla medesima sensibilità e dal medesimo senso dello spettacolo, che abbraccia senza distinzioni Liza Minnelli e Mina ("Se questo non è l'amore"), Edith Piaf ("Ballade") e i pupazzi di Sesame Street ("What I like for Christmas"). Il riferimento all'elettricità è invece un filo più nascosto: questo è soprattutto un raffinatissimo lavoro di cantautorato vaudeville, ma non disdegna di giochicchiare con le potenzialità di strumenti come il synth e gli effetti sul basso elettrico ("Rooster party"), sempre con l'idea di farne interlocutori per la voce di Francesca Pirami, che definire protagonista del disco sarebbe riduttivo: il termine mattatrice si addice di più.

Un lavoro consigliato ai palati fini, amanti del jazz e della canzone italiana più dandy, e in particolare a quelli che vanno in sollucchero per il duo Magoni-Spinetti: c'è caso che i La Vague siano per loro una gradita sorpresa.

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La recensione Cabaret Electrìc di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-19 00:00:00

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