tomaso chiarella trasparente 2012 - Cantautoriale, Rock, Acustico

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L'esordio naif e quasi vintage di un cantautore genovese. Poco originale, ma sincero

Guardi la copertina dell'album del genovese Tomaso Chiarella e pensi a quei vecchi 45 giri dei cantanti italiani di tanti anni fa, che ci mettevano la faccia oltre che la voce. Un tocco vintage che si pensa poi di trovare anche nel disco.

E in effetti nel disco le pennellate vintage non mancano. "Trasparente" contiene canzoni smaccatamente cantautoriali. C'è tanto Vasco Rossi ("E' stato facile"), c'è quel pop rock anni '80 e '90 - nostrano e straniero, si sente tanto in "Tu (ho giocato male le mie carte) - fatto di giri semplici e orecchiabili, ma che trova un suo posto nel mondo, nemmeno tanto in fondo alla lista di cose belle da portarsi dietro. C'è pure qualche cenno più indie, dalla title track  a quella di chiusura "Sorprendersi", entrambe catchy e piacevoli. La scrittura dei testi, inoltre, sembra curata, incastrandosi bene sulle melodie. Senza diventare mai troppo melensa. Problema invece diffuso in generi come questo.

Pur non eccellendo in originalità, perché quasi ogni pezzo ricorda hit del passato o riff immortali, questo esordio dimostra che il buon pop di stampo cantautoriale non è morto, che non è solo nelle classifiche. E che si possono scrivere canzoni semplici e allo stesso tempo coraggiose, perché provano a riportare quello sguardo naif sulle cose che, appunto, era tipico di diversi decenni or sono. E' chiaro, però che da qui in avanti per convincere davvero bisognerà mettere sul piatto anche qualcosa di più, cercando di coniugare semplicità e sincerità con idee più grintose e una personalità musicale più autonoma.

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La recensione trasparente di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-20 00:00:00

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