Harsh Terso Sole 1998 - Rock

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Inserisco il demo degli harsh nell'autoradio, mentre rientro da un week-end in montagna, e immediatamente vengo colpito da lei: la voce fastidiosa del solito gruppo italiano tristemente "profondo", e la cosa preoccupante e' che inseriscono i testi cosi' l'uditore non può sbagliarsi. Di seguito alcuni esempi di ciò che liga-giova-pelu'-vasco-ecc,ecc.. hanno regalato all'Italia: "sono lo spirito evanescente in una dimensione inesistente", "non sarai mai libera, da certi pensieri e parole che la gente ti scaglia contro, non e' colpa loro perché è il mondo che è sbagliato....", "la mia pelle cerca la tua pelle e brucia un fuoco lento dentro me" (con finale dedicated to......., ma cazzo!!!!!), l'ultima citazione riguarda solamente il titolo del pezzo, per ovvie ragioni: "sogno di vetro".

Gli harsc ascoltano i Marlene: ma non basta. Il suonato e' ovvio, acerbo e privo di spunti, la batteria a volte ha difficoltà nel tenere il beat, ci sono stacchi che comunque sono di buon gusto e si trovano in "dimenzione inesistente e "ice man". Nascondere il rock istituzionale con delle distorsioni non e' sempre utile. Insomma "terso sole" non mi e' piaciuto.

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La recensione Terso Sole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-09-11 00:00:00

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