Lef Doppelganger 2013 - Rock, New-Wave, Indie

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Abbandonano le chitarre anni 90 e si buttano nella darkwave. Un disco di genere.

Vent'anni di carriera alle spalle, e nel disco si sentono tutti. C'è una coerenza bella spessa in queste 8 canzoni. Prendete la cover Kinks e capite da soli come tutte le tracce siano arrangiate per scivolare in un'unica direzione. Direzione scura, con molte tastiere, e voce epica che ricorda i primissimi Litfba, e le inflessioni nell'accento di Rod Guarino - che vive in Italia ma è nato in Inghilterra - aiutano ancora meglio a conferire un ulteriore aspetto epico al tutto. Quindi molto meno rock dei lavori precedenti e decisamente più calati in una darkwave a mio avviso meno esterofila di quanto si pensi. E poi, visto l'argomento in questione e i possibili risvolti freudiani, capirete come sia facile calarsi in un immaginario da cinema degli anni 10, l'ansia di ritrovare sé stessi schiacciati dalla società sempre più imponente. Sicuramente affascinante. Sicuramente pesante e non tutto piace. Vorrà essere un disco di genere, non vedo altri modi di interpretarlo, paga pegno degli anni che passano, avrei sperato un mettersi in gioco fino in fondo con lo-fi e psichedelia ottenendo un vero calcio in faccia in stile Blank dogs, giusto per fare un esempio. Peccato. Piacerà ai nostalgici della toscana anni 80.

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La recensione Doppelganger di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-18 00:00:00

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