Do Ut Des Do Ut Des Cirkus 2013 - Rock, Alternativo, Hard Rock

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Heavy/thrash metal all'italiana con accentuate tendenze pop. Uno spettacolo già visto.

Nel circo dei Do Ut Des va in scena uno spettacolo già visto. Il trio romano prende in mano l’enciclopedia dell’heavy/thrash metal e ce ne propone una sua rilettura, tutta rigorosamente in italiano. La loro opera offre però pochi spunti interessanti e si rivela soprattutto debole dal punto di vista caratteriale. Infatti l’ossatura per fare bene non mancherebbe, perché i tre musicisti sono dotati di una buona tecnica nei rispettivi campi di competenza.

Il loro terzo album, “Cirkus”, si compone di dieci tracce del metal più tradizionale, fatto di virtuosismi, abuso di power chords ed aperture melodiche spudoratamente pop. Una combinazione di elementi che solo in rari episodi sembra poter funzionare. “Nell'occhio del ciclone” e “Svegliati” sono due esempi di come la band possa confezionare anche brani tutto sommato accettabili. Accanto a questi però si scade troppo spesso nell’anonimato e l’effetto “tributo” a mostri sacri del genere appare troppo accentuato. In questo contesto stonano poi totalmente due ballate in stile sanremese come “Tra l'indaco e il blu” e “Senza toccare”. Due brani fuori luogo che indeboliscono ulteriormente una personalità già di per sé abbastanza fiacca.

Al loro terzo album i Do Ut Des si mostrano ancora insicuri circa la strada da percorrere. Puntare tutto su sonorità più aggressive o avventurarsi verso più morbidi sentieri pop? Urge una chiara presa di posizione.

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La recensione Do Ut Des Cirkus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-29 00:00:00

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