Matteo Iammarrone Il Guado 2013 - Cantautoriale, Indie, Folk

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Un cantautore diciottenne che non ha ancora trovato il suo personale percorso, tra folk rock e atmosfere ‘brondiane’.

Rendersi conto del tempo che passa e sei nell’età di mezzo quando cantanti giovanissimi hanno già i loro epigoni. Un riferimento importante per Matteo Iammarrone, cantautore diciottenne ancora acerbo ma di buone speranze, è certamente Vasco Brondi, e non è da cercarsi propriamente nelle strutture sonore, ma pare un’aspirazione, una stella polare che mantiene chiara la strada, mentre il suono dominante è un folk rock classico e zeppo di rimandi alla tradizione cantautorale italiana. Una produzione lo-fi e l’assenza di guizzi o colpi al cuore, i brani scorrono e se mettiamo da parte “Che Vado a Morire” e “Amore Oltre la Legge”(assolutamente brondiane), il resto pare buono per il concerto del Primo Maggio, e non è un complimento.

Le ultime due tracce si salvano un poco, e consiglio a Matteo di ripartire da lì: il tempo è dalla sua, e con qualche anno in più probabilmente metterà a fuoco la sua visione personale delle cose.

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La recensione Il Guado di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-28 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • matteoiamma 11 anni fa Rispondi

    A parte il nonnismo della forma, che secondo me c'è, ma non voglio polemizzare e ti ringrazio comunque per l'attenzione concessami dalla "sentenza finale" " più probabilmente metterà a fuoco la sua visione personale delle cose" evinco che non hai colto (O forse sono io che non sono riuscito a farti cogliere) l'originalità dei messaggi delle mie canzoni e dunque mi hai liquidato come un trita-idee senza personalità :)
    (Tanto per dirtene una: in "Che vado a morire", c'è una critica al modello di monogamia imperante e non mi pare che molti altri abbiano mai inserito la parola "monogamia" in una canzone...ma è solo un'esempio becero...)

    Buona serata.

  • matteoiamma 11 anni fa Rispondi

    Una parte della recensione la accetto volentieri per il suo essere oggettivamente critica ma costruttiva, ma non posso nascondere che, a mio modesto parere, tutta la recensione è caratterizzata da un pregiudizio di fondo, dovuto probabilmente alla superficialità con cui è stata scritta e con cui è stato ascoltato l'album ;)

    E sinceramente l'ultima sentenza poteva essere risparmiata.