VASTAX solo solo come un gatto 2013 - Sperimentale, Pop

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Vastax, ovvero cazzeggio elevato ad arte. O meglio: deliri organizzati.

Acrobati del cazzeggio, puristi della leggerezza, inguaribili cialtroni. I Vastax colpiscono e fuggono, eccedono, sproloquiano, si divertono come matti. Irridono, spernacchiano, divagano. Già, è gente seria, si capisce vero? Certo, in fondo i loro saranno pur sempre deliri, ma ben organizzati. Perché “Solo solo come un gatto” nasconde un prezioso campionario di synth-pop, house alla Everything But the Girl, chitarrine alla Cure. E chissà se durante la registrazione dell’album i ragazzi (beh, ragazzi…) lucani non abbiano provato a evocare il Lucio Battisti colpito sulla via di Pasquale Panella, oppure a elaborare una versione edulcorata degli Offlaga Disco Pax impegnati in una jam session con gli Squallor.

Cazzeggio elevato ad arte, ecco. Che poi tutto serve. Anche a impreziosire dodici canzoni ironiche e godibilissime nella loro semplicità. Che vanno a parare in un Metaponto terra di conquista per balli sud americani, tra personaggi strani e sovrappeso, rimpianti per l’età dell’oro (gli anni ’70, of course), bamboccioni d’assalto. Funziona quasi tutto, anche il meraviglioso accento lucano-orientale, l’eccezione è tra qualche gioco di parole non particolarmente riuscito, tra le pleonastiche pernacchie buttate giù senza ragioni apparenti, tra un paio di pezzi non proprio centrati. Però basta atterrare dalle parti della rockeggiante “Io e noi” o ascoltare la strepitosa “Intervallo” per rimettersi in pace con i Vastax. La cui fama forse varcherà a malapena gli angusti confini dell’amata Basilicata, eppure basterebbe poco per non farli sentire soli soli come gatti.

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La recensione solo solo come un gatto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-24 00:00:00

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