Partendo dal presupposto che un brano (seppur declinato in quattro versioni, peraltro poco diverse tra loro) è un po’ poco per farsi un’idea di un artista, questo cd singolo di Steph B. mette subito le cose in chiaro: trattasi infatti di ‘dance-music’ commerciale. Proprio quella da discu, piuttosto che non quella da dancefloor.
Dance music, dunque, qua espressa in una forma un po’ più evoluta della più classica commerciale à la ‘Deejay Time’ - ossia cercando di posizionarsi in quella nicchia che dichiaratamente trae spunti dal funk e dalla black music, così come fece la prima disco music negli anni ’70. Per cui un groove di basso, suonato, una spolverata di piano elettrico e qualche synth qua e là, qualche gradevole stacco, ma nulla più.
Discreta la forma quanto scarna la sostanza, ma è altresì vero che spesso questo genere di musica è attento solo ad avere una cassa in battere e un charlie in levare, piuttosto che non ad un qualche tipo di sostanza.
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La recensione Out of my life (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-03-03 00:00:00
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