Los Carnales Malasuerte Ep 2014 - Rap, Hip-Hop

Malasuerte Ep precedente precedente

Belle parole, suoni potenti, gran gusto. Ottima crew. Ottimo ep

Ho dato un primo ascolto veloce a questo ep mentre facevo altro. Non ho capito nulla. Ho messo via la cassouela e mi sono riseduto al pc ad ascoltarlo di nuovo. I Los Carnales sono di Salerno, e ne sono fieri, orgoglio Campano. Essendo un disco hip hop però, i testi sono molto importanti, e mi è sembrato più che opportuno dedicargli un doppio lavoro d'ascolto. Critica, e sopratutto, la parte più difficile, la traduzione. Credo di essere arrivato in fondo, alla fine, con un buon 80% di successo, soddisfatto. 

Gli argomenti trattati in questo ep di 6 tracce sono figli della vita vissuta nel quotidiano dell'underground musicale campano. Giornate tipo fra centri sociali, bombette, ore in studio a scrivere e registrare, altre bombette, la strada e gli amici e ancora bombette. È confortante che parlino di musica, di rispetto, di cultura hip hop, di old school, delle varie discipline che la loro crew comprende (LCfamilia) e apprezzabile che qui si sia studiata un poco di storia. A Milano, da dove digito con le dita unte di cotoletta, per la maggiore vanno cose come Club Dogo e figliocci, imitatori, tribute mc's etc. e sembra gli che argomenti siano altri. Diciamo pure che anche noi abbiamo le nostre belle eccezioni, ma il trend è quello. Invece, sembra proprio che da quelle parti, tra Clementino e il fresh di Sanremo Rocco Hunt, se la stiano cavando benone. 

Nell'ep ci sono due collaborazioni, la prima, "Tu che diciv" con Ivano e la seconda, probabilmente la più riuscita,  "Flux 'n' bass" con Reddog, che è anche una delle prove più convincenti dell'intero ep. Qui si passa dalla dub all'elettro più pura, senza però mai sbavare in banalità e cliché riconoscibili. E con questo voglio arrivare ad uno dei punti che mi interessa di più di questo "Malasuerte ep", ovvero la produzione e le basi. Mi hanno incuriosito da subito i campionamenti jazz, i rimandi funky, le citazioni soul e, più generale, la qualità dei sample. Mista Bobo, il producer, ha gusto e sa come applicarlo a servizio delle canzoni. Lascia il beat a sorreggere il tessuto musicale scarno, ma essenziale (per esempio: vedere le  tracce "Pass" e "The Champion"). Insomma, questi ci credono, fanno sul serio, si sbattono, e poche cazzate. Sono curioso di vedere che succede.

Mi è venuta voglia di pastiera.

---
La recensione Malasuerte Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-06 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia